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Ministeri a Monza, cambia il governo ma c'è ancora il ricorso

A "Ballarò" il ricorso del precedente governo contro la chiusura delle sedi ministeriali di Villa Reale decisa dal tribunale di Roma. Clini (Ambiente), ospite in studio, ammette di non saperne niente. Pisapia: "E' stata una vergogna"

Il governo non sa del ricorso sui ministeri a Monza. Almeno questo è emerso nella puntata di ieri sera di "Ballarò", la trasmissione di Giovanni Floris su Rai 3. Ospite il ministro dell'ambiente Corrado Clini, è stato mandato in onda un servizio che raccontava la vicenda degli uffici distaccati dei dipartimenti della semplificazione e delle riforme (i cui titolari erano Calderoli e Bossi) inaugurati in Villa Reale il 23 luglio 2011.

A ottobre una sentenza del tribunale di Roma aveva chiesto lo stop per "comportamento antisindacale": prima di trasferire uffici, il governo avrebbe dovuto concertare l'operazione con i sindacati del comparto. Alla sentenza aveva risposto Umberto Bossi affermando che "noi non abbiamo spostato alcun lavoratore da Roma, quindi la cosa non ci riguarda".

Ma l'11 novembre, cioè cinque giorni prima delle dimissioni, il governo Berlusconi ha firmato un'opposizione alla sentenza, e il 20 febbraio è prevista la prima udienza. Il governo Monti potrebbe però rinunciare: ha ancora due settimane di tempo per farlo.

Il ministro Clini, ospite in studio, ha candidamente ammesso di "non saperne nulla", e incalzato da Floris ha diplomaticamente proseguito: "A Monti dirò che probabilmente è il caso di cercare di capire di che cosa si tratta".

Più duro il sindaco di Milano Pisapia: "E' stata una vergogna, soldi pubblici spesi inutilmente e la buffonata dell'inaugurazione. Mi rendo conto che chi arriva è alle prese con mille scadenze e penso che domani o dopodomani il governo fermerà questo ricorso". Anche l'ex ministro Frattini (Pdl) ha fatto capire di non essere molto d'accordo con l'operazione dei ministeri a Monza. Alla domanda se ci rimarrà male nel caso in cui Monti fermi il ricorso, ha risposto: "No, per niente!".

Ma quali sarebbero (o sarebbero stati) i costi e i benefici del trasferimento? E' difficile calcolarli, ma qualcuno ci ha provato. La Camera di Commercio di Monza aveva per esempio valutato in 800 milioni in più il valore del "brand Monza" in seguito al trasferimento. Un 5% di valore aggiunto rispetto alla stessa valutazione senza le sedi ministeriali.

Il Sole 24 Ore, invece, aveva calcolato i costi: 2,5 miliardi di euro all'anno per 4 ministeri al nord, oltre a qualche milione per i dipendenti che però non erano più stati trasferiti. Nessuno aveva mai compreso il reale beneficio del trasferimento degli uffici, e anche alcuni esponenti della Lega, al di là delle dichiarazioni di facciata, avevano fatto capire che si trattasse più che altro di un gesto simbolico rispetto al più serio (condivisibile o no che sia) processo di riorganizzazione federale dello Stato.

Del resto gli uffici sono rimasti aperti ben poche volte. Nei 150 mq di uffici, Bossi si è visto una volta sola (il giorno dell'inaugurazione), Calderoli qualche volta in più ma senza molto "rumore". Nel frattempo il governo Berlusconi è imploso.

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