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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Monza, Sassoli chiede legalità. "I giovani pagano sbagli di altri"

Manifestazione per la legalità a Carate questa sera, dopo le recenti inchieste. La giovane consigliera monzese, ex assessore nella Giunta Mariani e organizzatrice: "I giovani pagano per gli sbagli di chi fa i propri interessi"

MONZA - Martina Sassoli, consigliere comunale, ex assessore nella Giunta Mariani e coordinatore provinciale della Giovane Italia. Questa sera in piazza a Carate per una manifestazione in difesa della legalità.

Nel comunicato diffuso si legge che l'evento è stato organizzato “affinchè si torni a vigilare con severità su candidati e assessori”. Prima non  è stato fatto?
Non è una questione di prima o dopo, noi chiediamo la sottoscrizione di un codice etico nei termini della Carta di Pisa, per fare in modo che la legalità torni ad essere un valore condiviso, non solo dagli eletti.

La posizione del PDL è sempre stata garantista fino al terzo grado di giudizio. Altobelli non è stato ancora giudicato. La vostra presa di posizione non è in contrasto con il partito?

Siamo garantisti anche noi; fino a che la magistratura non si esprime, per noi una persona è innocente. Ma non è giusto che per colpa di chi ha fatto della politica un affare personale ci vadano di mezzo dei giovani che si impegnano per fare del loro meglio. Le faccio l’esempio di un ragazzo di 19 anni eletto a Meda: non è giusto che sia vittima di linciaggi. Poi  vorrei ricordare una cosa: i politici non sono alieni, ma lo specchio della società. E la società è quella che è.

Lei è stata assessore a Monza per un quinquennio, nonostante sia  molto giovane. In questi  anni che idea si è fatta della politica?
C’è un 99% di persone oneste, ma l’antipolitica nasce dall’1% che non lo è. Ci si dimentica spesso dello straordinario lavoro che fanno quelli che lavorano nell’ombra. Il negativo fa più notizia.

Senza dubbio.  Nei giorni scorsi si è parlato molto di quote rosa in Brianza dopo l’iniziativa del MIDATT di inviare lettere di diffida ai sindaci. Lei cosa ne pensa?
Sono contraria alle quote rosa, come lo sono alle quote giovani. Le donne non sono panda in via di estinzione. C’è da dire che per una donna la partecipazione alla vita politica non è semplice: il ruolo di madre spesso impedisce di prendere parte a tutti gli impegni che amministrare la cosa pubblica richiede. Personalmente posso disporre del mio tempo in quanto non sono sposata nè madre; ma capisco le difficoltà.

Quando avrà famiglia, lascerà la politica?
Non ho la sfera di cristallo...

Chiudiamo sull’attualità. Caso Minetti: deve uscire dal partito?
Credo si sia data troppa importanza a questa ragazza. Il Pdl sta attaversando un momento che tutte le forze politiche prima o poi vivono, quello del ricambio generazionale. E credo che in questo la Minetti non c’entri nulla.

E’ dura parlare di ricambio generazionale nel Pdl dopo il ritorno in campo di Berlusconi. Con lui il partito potrebbe arrivare al 30%, senza si assesterebbe attorno al 10%.  Non è una sconfitta per voi giovani ?

E’ vero, si tratta di rinunciare alle primarie. Ma le primarie hanno senso solo fino a quando il capo riconosciuto, che è Berlusconi, decide di farsi da parte. Se il capo torna, non c’è bisogno di primarie. E per chi non è d’accordo, quella è la porta.

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