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Desiderati: No ai ministeri? Normale, governo è romanocentrico

Parla il deputato leghista e sindaco di Lesmo. "Non mi stupisce. Ma volevamo portare anche la Giustizia a Palermo"

E' stata messa la parola "fine" sui ministeri a Monza e naturalmente spuntano le reazioni. La Lega contraria, il Pdl tiepido, il centro-sinistra ovviamente favorevole alla decisione di Mario Monti di cancellare le sedi distaccate in Villa Reale. MonzaToday ha sentito Marco Desiderati, parlamentare leghista e sindaco di Lesmo.

Il Governo ha ritirato il ricorso presentato da Berlusconi sui ministeri. Cosa ne pensa?

La cosa non mi stupisce. C'era già un segnale in questo senso, lo avevamo capito sin dalla nascita del ministero per la Coesione Territoriale. Già dall'inizio nientre di buono  per il federalismo.

Che cosa non ha funzionato nei ministeri a Monza? 

Eravamo agli inizi, questo è chiaro, ma portare i ministeri qui era un segnale che lo stato centralista e romanocentrico dava nei confronti del decentramento. La Lega aveva una proposta più articolata, in cui si pensavamo ad esempio, di portare la Giustizia a Palermo.  Ma è intervenuto persino il presidente Napolitano scomodando la Costituzione, e negando che una sede ministeriale possa andare in una città diversa da Roma. Ci sorprende che tutte le forze si dichiarino a favore del federalismo, ma all'atto pratico non facciano nulla.

Questa notizia può essere interpretata come una sconfitta per la Lega?

E' un atto normale da parte di un governo composto per gran parte da uomini dei poteri forti ed ex funzionari dei ministeri. Gente, appunto,  romanocentrica.

 

Se vincerete le elezioni del 2013, ci riproverete?

La linea politica la fa Bossi, sarà lui a decidere. Io però personalmente credo di si.

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