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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Immigrazione, 77mila gli stranieri sul territorio di Monza e Brianza

I dati del VI rapporto sull'immigrazione in Brianza tenutosi mercoledì mattina. "Per superare gli stereotipi e per affrontare con metodo e razionalità il tema dell'integrazione è indispensabile partire da dati di conoscenza precisi" ha spiegato il Presidente Gigi Ponti

Sono 77mila gli stranieri sul territorio di Monza e Brianza. Di questi 32mila persone provengono dall'Est Europa e in larga maggioranza si tratta di romeni.

Sono questi i principali dati che emergono dal VI rapporto sull'Immigrazione in Brianza presentato mercoledì mattina nella sede della Provincia: la fotografia del fenomeno migratorio sul territorio è relativa all'anno 2013 e lo studio é prodotto in collaborazione con la Fondazione ISMU di Milano e Regione Lombardia.

A livello regionale la presenza complessiva di stranieri conferma MB al quinto posto assoluto in Lombardia, dietro le Province di Milano, Brescia, Bergamo e Varese. Tra i motivi che hanno contribuito alla riduzione dell’irregolarità, che si è abbassata alla soglia del 23%, c'è la “regolarizzazione delle colf e badanti”, fenomeno importante sul nostro territorio caratterizzato dall’etnicizzazione dei lavori di custodia e cura (il 40% migranti lavoratrici sono occupate in questi settori) e la crisi economica, che ha certamente contribuito alla mobilità territoriale.

Tra le aree di provenienza degli stranieri per prima c'è l’Europa Orientale con oltre 32.000 presenze pari al 42% del totale degli stranieri, a seguire con quasi 9000 presenze il Marocco e in terza posizione l’Albania, con 8.000 presenze. Seguono, poi, Ecuador e Ucraina con circa 5mila unità a testa. Appena al di sotto di quest’ultima soglia c’è poi il Pakistan, che segna il maggior aumento quantitativo in provincia negli ultimi dodici mesi con quasi 400 unità in più, scavalcando il Perù.

“Per superare gli stereotipi e per affrontare con metodo e razionalità il tema dell’integrazione è indispensabile partire da dati di conoscenza precisi- spiega il Presidente Gigi Ponti – Per questi motivi ritengo molto importanti gli esiti di questo studio di approfondimento, che fornisce utili elementi di riflessione a quanti, soggetti istituzionali e sociali, sono impegnati sul fronte sempre caldo e delicato della gestione del fenomeno migratorio nel nostro territorio”.

Per quanto riguarda l'occupazione la maggioranza relativa degli stranieri ultraquattordicenni risulta occupata regolarmente a tempo indeterminato, con quote che nel 2012-2013 interessano circa tre stranieri su dieci. Gli occupati part time incrementano nel tempo e raggiungono il 17 per cento nell’ultimo anno considerato, a fronte del 6-7 per cento registrato nel 2006-2008, mentre l’occupazione irregolare subisce un forte calo, portandosi al di sotto del 10 per cento, a fronte del 20 per cento circa del 2006.

In questa occasione la Provincia ha raccolto l’esigenza da parte del territorio di approfondire il tema dei rifugiati presenti, invitando la Prefettura e gli enti gestori a dare un primo ritorno a livello di dati, di collocazione e delle strategie messe in atto per la gestione dei flussi.

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