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Mattarella non vuole Savona ministro: sindaci Lega tolgono il ritratto dai Comuni

Sei sindaci brianzoli sostituiscono il ritratto del presidente della Repubblica con quello di Alberto da Giussano

Sei sindaci della provincia di Monza-Brianza, tutti leghisti, hanno tolto la fotografia di Sergio Mattarella dagli uffici comunali sostituendola con l'effige di Alberto da Giussano. E' la risposta degli amministratori locali del Carroccio al fallimento del governo a guida di Giuseppe Conte e sostenuto dall'inedita alleanza tra la Lega e il Movimento 5 Stelle: fallimento consumatosi, come noto, nella serata del 27 maggio quando il presidente della Repubblica Mattarella ha rifiutato la proposta di Conte di nominare Paolo Savona ministro dell'economia.

I sindaci sono Dante Cattaneo (Ceriano Laghetto), Luciano Casiraghi (Biassono), Filippo Vergani (Varedo), Matteo Rigamonti (Renate), Diego Confalonieri (Albiate) e Loredana Pizzi (Lazzate). 

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Non era la prima volta che il presidente della Repubblica respinge un nome indicato dal presidente del consiglio incaricato: era successo, ad esempio, nel 1994, quando Oscar Luigi Scalfaro rifiutò di nominare Cesare Previti ministro della giustizia (come avrebbe voluto il presidente del consiglio incaricato Silvio Berlusconi). Andò a finire che Previti divenne ministro della difesa e, al dicastero della giustizia, fu scelto Alfredo Biondi.

Allo stesso modo (e peraltro sempre per il ministero della giustizia) Giorgio Napolitano respinse la proposta di nominare Nicola Grattieri, avanzata dal futuro premier Matteo Renzi, il quale allora rimediò con Andrea Orlando.

Stavolta, né la Lega né il Movimento 5 Stelle hanno accettato di modificare il nome scelto per il ministero dell'economia. Mattarella aveva loro chiesto un politico di alto profilo (tutti scommettono che la figura di Giancarlo Giorgetti, alto dirigente della Lega e commercialista, sarebbe stata perfetta per il ruolo), motivando con la considerazione che Savona, oltre a non essere un politico, è noto da tanti anni per la sua posizione per uscire dalla moneta unica europea, tema questo mai realmente discusso in campagna elettorale. 

Il monzese Paolo Grimoldi, parlamentare della Lega, aveva reagito molto duramente: "Si è volutamente ignorato il messaggio di profondo cambiamento uscito dalle urne, ascoltando invece le sirene degli eurocrati di Bruxelles. Mattarella non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini. Per questo nei nostri uffici preferiamo un simbolo di libertà come quello di Alberto da Giussano".

"I nostri sindaci rispondono da sempre al popolo che li ha eletti. Si può dire lo stesso del presidente Mattarella?", si era chiesto Andrea Villa, coordinatore provinciale della Lega. Detto fatto, i sei sindaci leghisti brianzoli lunedì mattina hanno tolto il ritratto di Mattarella e lo hanno sostituito con un ritratto di Alberto da Giussano. 

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