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Il mistero del maxi striscione contro la Lega apparso in città e poi rimosso

La segreteria del partito nega problemi e dissapori nel Caroccio di Monza

“La base leghista non è contenta: il cerchio magico non ci rappresenta! Congresso subito”. Questo recita il grande striscione apparso alcune sere fa sul cancello dell’ex Macello di Monza. Un manifesto con una immagine stilizzata di Alberto da Giussano e una sorta di invito alla ribellione contro l’attuale gestione del partito.

Ma dal Carroccio cittadino arriva subito la smentita in merito a possibili rivolte interne al partito. “Come segretario cittadino – riferisce in una nota ufficiale Roberta Gremignani - mi corre l’obbligo di smentire che sia una iniziativa della sezione di Monza, che sta lavorando attivamente e serenamente per risolvere le problematiche segnalate dai cittadini e per promuovere il progetto politico della Lega per le ormai imminenti elezioni europee. Chi ha usato il nome Lega Monza per sottoscrivere pensieri personali ha commesso un abuso”.

Una vicenda, quella degli striscioni contro il Carroccio, che in Lombardia non sarebbe un caso isolato, ma che era già apparso anche in Valle Camonica e a Pontida. Un malcontento dichiarato anche sulla pagina Facebook del monzese Paolo Grimoldi, storico militante della Lega, ex deputato che da tempo è critico verso il Carroccio.

Sui social Grimoldi riporta l’email ricevuta da un gruppo firmato “I militanti di Monza e Brianza” dove si legge che “Monza non accetta più di essere l'unica provincia ancora commissariata in tutta la Lombardia - si legge sulla pagina Facebook di Paolo Grimoldi -. La nostra provincia è una della più importanti a livello regionale per numero di militanti, di amministratori e di sezioni che devono necessariamente trovare nuovi stimoli per tenere vivo il contatto sul territorio e far crescere la Lega a Monza e nella Brianza. Bloccare il congresso di Monza significa ritardare il congresso regionale per l'elezione di un nuovo segretario eletto dai militanti e non nominato dall'alto solo perché appartenente a un cerchio magico che fa esclusivamente i propri interessi e non quelli del partito. Andando avanti così la Lega morirà. L'ideale Leghista non merita di essere soppresso per colpa di qualche arrivista nominato disposto a svendere la nostra storia per una poltrona. Lo statuto della Lega prevede che i congressi si svolgano ogni tre anni: sono passati nove anni dall'ultimo congresso nazionale della Lega Lombarda. É tempo di tornare a rispettare le regole”.

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