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Monza maglia nera per la mobilità sostenibile

Ad affermarlo il Settimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane che colloca il capoluogo brianzolo al 40esimo posto tra le città più eco mobili del Bel Paese

Molto male Monza per quanto riguarda l’attuazione di politiche di mobilità sostenibile. Ad affermarlo il Settimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane che colloca il capoluogo brianzolo al 40esimo posto tra le città più eco mobili del Bel Paese.
 

I dati negativi riguardano tutti gli indicatori presenti nel rapporto. Partiamo dall’indice di motorizzazione: con 63 veicoli ogni 100 abitanti, Monza si colloca al 31esimo posto su 50. Unico dato confortante è che stanno sempre più aumentando, anche nella città brianzola, il numero di automobili meno inquinanti, quelle euro 4 ed euro 5. Anche per quanto riguarda le zone a traffico limitato la situazione non è delle più rosee: con 0,3 mq per abitante di zone a traffico limitato, Monza si colloca al quart’ultimo posto nella classifica generale. 

Nonostante i tantissimi spazi verdi che il comune possiede, sono pochissime le aree pedonali nella città, solo lo 0,03 mq per abitante, un valore davvero irrisorio.
 

Maglia nera anche per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico (posti*Km/ab): il capoluogo lombardo offre solo poco più di 2000 posti per Km ad abitante. Dato che si va a riflettere anche sul numero di passeggeri che utilizzano il servizio pubblico: Monza si colloca in basso nella classifica per numero di passeggeri trasportati per abitante, che in questo caso sono solo 48.

Questo vuol dire che un servizio di trasporto pubblico poco efficiente rimanda inevitabilmente ad un basso utilizzo dello stesso da parte dei cittadini. Con gravi ripercussioni sul traffico e sull’inquinamento.
 

Se la situazione a Monza non è confortante, a livello nazionale possiamo però riscontrare molti dati positivi come ha affermato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility: "Questo settimo Rapporto segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso ai Comuni e alle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante. Ma conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%”.
 

Anche il Presidente Riccardo Canesi non fa salti di gioia, ma anzi bacchetta le amministrazioni “che dimostrano ancora di non aver compreso appieno quanto faccia bene alla salute delle città e a quella dei cittadini la mobilità attiva, l’uso cioè dei propri piedi e della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I percorsi in città sono ancora troppo poco sicuri e l’impegno sul piano culturale è scarso o addirittura assente”.

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