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Martedì, 16 Aprile 2024
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Monza calcio, il tribunale spegne le speranze: si va verso il fallimento

Martedì mattina c'è stata la prima udienza al tribunale fallimentare: sembra che Montaquila non abbia dato alcuna garanzia per il futuro. Settimana prossima nuovo appuntamento

Trequarti d'ora per decidere di più di cento anni di storia. Trequarti d'ora per provare a trovare una strada da seguire. Trequarti d'ora per capire che, forse, nonostante tutto, la salvezza non arriverà. 

Dalle 9.45 alle 10.30 di martedì mattina al secondo piano del tribunale fallimentare di via Vittorio Emanuele è andata in scena la prima udienza sull'istanza di fallimento presentata dai creditori contro il Monza calcio. Le rassicurazioni attese, sperate, sembra non siano arrivate, nonostante Montaquila abbia annunciato di aver pagato i dipendenti che avevano messo in mora la società. 

Il giudice Giovanni Battista Nardecchi ha chiesto all'attuale proprietario della società, Piero Montaquila, novità sul futuro e sul presunto piano economico di rientro dai debiti. A quanto pare le risposte non sono state positive. Tanto che lo stesso giudice ha deciso di convocare per settimana prossima una nuova udienza. 

La strada, evidentemente, sembra sempre più un lento declino verso il fallimento. Il volto scuro di Montaquila dopo l'udienza ne è la prova più chiara e lampante: i soldi, al momento, non ci sono. E, forse, le idee neanche. 

E la situazione, incredibilmente, potrebbe anche peggiorare. Perché le istanze di fallimento sono due dei dipendenti, tre dei creditori, ma anche una presentata da Waler Mapelli, procuratore della Repubblica, che sta indagando su eventuali risvolti penali.

La Procura di Monza ha confermato la richiesta di fallimento sostenendo che la società non ha la capacità di produrre reddito per sanare i debiti mentre la proprietà si è detta pronta a presentare un piano di rientro a favore dei creditori. Il piano, però, non è ancora arrivato. 

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