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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Anthony Armstrong Emery: l'anglo - brasiliano che ha conquistato Monza

L'imprenditore della EcoHouse Group - fatturato 1,2 miliardi di dollari - dopo il Brasile ha scelto l'Italia. Ecco chi è e chi si crede di essere

MONZA  -  Tutto ebbe inizio quella sera di Capodanno 2013 a Copacabana, quando Clarence Seedorf, socio di maggioranza del Monza, parlò con Anthony Armstrong Emery dei problemi di una delle storiche società di calcio italiano. L’imprenditore anglo – brasiliano fiutò il business. Da quell’incontro ad oggi sono passati cinque mesi di trattative serrate: ma alla fine, il quarantaquattrenne imprenditore della EcoHouse Group è riuscito ad acquisire la società brianzola. La società tramite cui ha effettuato l'operazione l'ha chiamata Lucky Seven srl, in onore dei sette gol rifilati al Fano nel primo match della nuova era.

"MONZA? UN BRAND GLOBALE COME WIMBLEDON" - Perchè proprio la Brianza? "Monza è un brand conosciuto su scala mondiale, con un nome importante per la Formula Uno  - spiega il businessman - come Wimbledon lo è per il tennis. Ha in sè la possibilità di diventare un marchio globale, di importanza strategica".

GIRAMONDO - Nato in Inghilterra nel 1969 da una famiglia di origine italiana (la madre veniva da Genova, "ed è per questo che fortunatamente non sembro inglese" scherza coi cronisti), Armstrong è stato un giramondo sin da giovane: è cresciuto tra le Filippine, la Spagna e Hong Kong, passando per Gibilterra. Oggi è un tycoon nel mondo dell'edilizia, che ragiona su scala globale e possiede una forza contrattuale ben diversa da quella del predecessore olandese: un fuoriclasse sul campo, ma fare impresa non è il suo mestiere. 

NON SOLO CALCIO - Oltre al calcio, questo omone di 192 centimetri di altezza e dalla corporatura massiccia  è invece proprietario dell’azienda di ingegneria civile più grande nel nord del Brasile con 1.500  dipendenti(da Singapore, Londra, Dubai, Toronto e Brasile) e l'intenzione di aprire una sede anche a Milano.  L’ EcoHouse Group ha registrato vendite lorde pari a 1.2 miliardi di dollari  e da poco il governo brasiliano gli ha commissionato la costruzione di case comunali: perchè "il footbal in Brasile non è solo calcio, ma offre anche molte altre opportunità: ad esempio quella di realizzare azioni sociali legate alla comunità". E, quello che più conta per i tifosi, è un uomo deciso che sa quello che vuole. Un esempio? Lo racconta lui stesso. "Quando sono arrivato ho saputo che il Monza versava soldi allo sponsor tecnico Adidas. Il fatto che un club versi dei soldi a chi gli fornisce l'abbigliamento tecnico non rientra nel mio modo di ragionare". Il vento a Monza è davvero cambiato. 

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