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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

Morgan e Andy a Monza per aiutare i profughi ucraini

Una serata di musica e beneficenza vedrà protagonisti i due fondatori dei Bluvertigo, Morgan: "Se un uomo si mette in testa di far morire gli altri per dei suoi interessi si chiama assassino"

Torna a Monza Marco Castoldi, in arte Morgan, e lo fa per un nobile motivo: una serata di beneficenza al Saint Georges Premier per aiutare i profughi ucraini. Insieme a lui anche Andy (Andrea Fumagalli) co-fondatore dei Bluvertigo. Martedì 12 aprile i due si esibiranno in una serata di musica promossa dall'Inner Wheel Club di Monza e il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana (Comitato di Monza) come "fondo speciale per i rifugiati dell'Ucraina". 

Abbiamo raggiunto telefonicamente i due artisti monzesi per parlare di questo evento (già sold out). 

"Ogni guerra è un reset. Un hard reset, cioè una forzata ri-impostazione di un sistema. Distrugge e poi si ricostruisce. Da un punto di vista tecnologico è sicuramente una procedura che porta delle migliorie in un sistema che rinnova i suoi algoritmi ma appunto parliamo di macchine o di computer che evolvono la potenza di calcolo, ma c’è qualcosa che i promotori di questo big reset pare non riescano proprio a concepire - ci racconta Morgan - è che gli esseri umani hanno un’anima e che la morte cioè la privazione della vita la controlla l’apparato di smistamento e distribuzione delle anime alias Dio. Se un uomo si mette in testa di far morire gli altri per dei suoi interessi si chiama assassino, oppure squilibrato megalomane che si crede di essere Dio. Sì lo so che si tratta di un piccolo dettaglio ma mi dovete scusare se con la vecchiaia sono sempre più interessato alle cose piccole e lascio ai giovani i grandi temi".

Anche per Andy la partecipazione all'evento è un atto dovuto dal punto di vista umanitario, per aiutare la gente che soffre e che dall'oggi al domani, da una situazione di normalità si è trovata in una quotidianità sconvolta dall'orrore della guerra. 

"Sto vivendo molto male questa situazione, parte della mia mente - ci racconta Andy - è occupata da un alone energetico grigio scuro. Sono contro la guerra, tutte le guerre non solo questa. In questa circostanza però è impossibile non fare una riflessione sul contesto mediatico in cui si sviluppa. Tutto è confuso, la comunicazione via internet è spesso caotica e poco approfondita. Perchè, a distanza di pochissimo tempo, non si parla più dell'Afghanistan? C'è una smania di velocità informativa che non permette di approfondire, e io invece vorrei capire e agire. Non voglio certamente entrare nel merito politico della questione e quello che mi sta a cuore fare, anche con l'evento con Morgan, è aiutare le gente in difficoltà, usare la cretività per cercare di mitigare, raccogliendo fondi, la sofferenza umana. L'aspetto umanitario è la mia priorità."

Per i due fondatori dei Bluvertigo sarà anche una buona occasione per rivivere gli anni '90, quelli dove i due, cresciuti a Monza, suonavano nei pianobar, con la complicità, artistica e umana che li unisce da sempre. "Per me e Marco - racconta Andy - sarà un'occasione per improvvisare, come facevamo ai bei vecchi tempi del piano bar. Il nostro modo di vivere il palcoscenico è fatto di una grande complicità, che non si è mai persa nel tempo."

E per quanto riguarda i Bluvertigo, la band monzese regina e innovatrice del pop-rock in Italia, buone notizie all'orizzonte: a giugno un concerto insieme ai Duran Duran. 

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