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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Sant'Alessandro / Via Monte Santo

La gioia incontenibile della piccola ucraina quando riceve la tavoletta di cioccolato

Le immagini dell'arrivo degli aiuti dei monzesi in Ucraina

Quando con la sorellina ha aperto il pacco non stava più nella pelle. Era emozionata e felicissima per quel regalo appena ricevuto. Gli occhi lucidi e le urla di gioia, stringendosi forte al petto quella tavoletta di cioccolato, mentre la sorellina aveva tirato fuori e stava sbucciando un'arancia. 

Sono immagini che riempiono il cuore e commuovono quelle del video realizzato dal monzese Natyan Gayatri per testimoniare dove sono arrivati i tantissimi aiuti che i monzesi in questa settimana hanno fatto pervenire nella sede della sua scuola in via Monte Santo, a Monza. Nel fine settimaba Mykola e altri ragazzi ucraini che vivono e lavorano in Brianza hanno riempito un furgone. Tre quintali di cibo e di prodotti per l'igiene che Natyan, grazie al passaparola e ai social, era riuscito a raccogliere. Nella sua scuola di San Rocco è stato un via vai senza sosta di persone - tanti perfetti sconosciuti - che hanno voluto dare un piccolo contributo. E che ancora continuano a darlo perchè l'emergenza e l'aiuto non si fermano.

Un furgone carico di 3 quintali di cibo che è arrivato nell'orfanatrofio di Sokyriany nella regione di Chernivtsi. Lì ad attendere i volontari che erano partiti dalla Brianza c'erano 80 bambini rimasti senza la mamma e il papà. Bambini di pochissimi anni ma anche adolescenti che vivono nella cittadina a 1.600 km da Monza. Quando i volontari hanno iniziato a scaricare i pacchi è iniziata la festa. Negli occhi dei più grandi si intravedeva la tristezza e il timore. I più piccoli riuscivano ancora a sorridere e a gioire davanti a una tavoletta di cioccolato. Sedute sul materasso, a scartare e a stupirsi delle leccornie quelle due bambine dai capelli biondi felici e allegre. Nella cameretta non c'erano letti, ma solo materassi ricoperti da un lenzuolo. 

Fuori, nel cortile sterrato, faceva freddo. Tutti bardati con giacconi e cappelli con i bimbi che stringevano quel regalo tanto atteso: un frutto, un pacchetto di biscotti, una tavoletta di cioccolato. E poi la festa quando tutti attorno al tavolo pranzavano con quel piatto caldo che era arrivato da Monza: quel riso, quella pasta, quei legumi e quella carne in scatola che fanno sentire il profumo della festa, allontando (anche se solo per poco) la paura della guerra che lì, per adesso, non è ancora arrivata. E si mangiava in piedi, felici, e si gustava senza capricci quella minestra tanto attesa e con un sorriso si ringraziava chi, da lontano, aveva regalato loro un momento di serenità.

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