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La storia

La storia di Alessandro il ragazzo autistico che lavora in biblioteca

Un futuro lavorativo per il giovane brianzolo (ma non solo)

"Mamma sono pronto. Accompagnami in biblioteca per il mio tirocinio di lavoro". Queste le parole di Alessandro Perego, pronto e sorridente per affrontare la sua nuova avventura umana e lavorativa. Parole che scaldano il cuore di mamma Melissa che, finalmente, vede tornare il sorriso sul volto del figlio.

Alessandro ha 20 anni ed è un ragazzo autistico. Da alcune settimane ha iniziato il tirocinio di lavoro a Monza, nella biblioteca di San Rocco. Lì, insieme a un altro giovane collega autistico, è impegnato in diverse attività tra le quali anche la trascrizione del copione della recita dei bambini della scuola elementare del rione. Melissa è al settimo cielo. La storia del suo Alessandro nel 2021 era finita sulle cronache nazionali: lei e il marito Matteo avevano chiesto alla preside di non ammettere Alessandro all'esame di maturità (il giovane frequentava il liceo artistico), per permettergli di proseguire e di terminare il percorso ponte per il successivo inserimento nel mondo del lavoro. Una richiesta negata, ma i due genitori non si sono arresi e grazie all'aiuto delle istituzioni sono riusciti a dare vita all'interno del Parco di Monza all'AutAcademy la prima accademia in Italia a formare i ragazzi autistici e soprattutto a inserirli nel mondo del lavoro. 

"Un grazie a Brianza Biblioteche – prosegue Melissa -. Sono quattro i ragazzi autistici che sono impegnati in percorsi di tirocinio lavorativo". Alessandro alcuni mesi fa aveva iniziato il percorso anche nella biblioteca di Seregno dove è diventato un punto di riferimento. "La sua autostima sta crescendo -prosegue -. Finalmente con queste opportunità i ragazzi vengono messi alla prova. Stanno affrontando il percorso con serietà e dedizione, anche se vengono impegnati in attività all'apparenza ripetitive e magari noiose. Ma per loro è importante. E soprattutto gratificante. Un'esperienza unica non solo dal punto di vista professionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista relazionale. Perché l'aspetto della socialità, dell'interagire, del sapere rispondere a richieste e a rapportarsi agli altri per loro è essenziale. Per la loro autonomia. Così come per tutti, normodotati e non, il lavoro è lo strumento per intraprendere il proprio percorso di vita".

Mamma Melissa inizia a tirare un sospiro di sollievo. Le battaglie portate avanti in questi anni con tenacia stanno dando i primi frutti. Finalmente il mondo del lavoro si è reso conto delle grandi potenzialità di questi ragazzi. "L'abilitazione lavorativa non sempre è scontata - conclude -. Queste esperienze dimostrano che Alessandro e gli altri ragazzi autistici se messi nelle condizioni di lavorare, e accompagnati da professionisti in grado di valorizzare i loro talenti, sono preziosi lavoratori per l'azienda e per la collettività. Mi auguro che il progetto AutAcademy, battezzato dall'allora assessore regionale Alessandra Locatelli oggi ministro della Disabilità, possa essere da apripista ad altre iniziative simili in tutta Italia". 

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