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Martedì, 16 Aprile 2024
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Spostamenti più cari: i biglietti di Atm costeranno di più

Ecco da quando scatteranno i rincari

a un minimo di 2,10 euro a un massimo di 2,30. I biglietti per usare metropolitane, autobus e tram a Milano aumenteranno ancora, dopo il rincaro del 2019 che aveva portato i ticket a 2 euro introducendo il sistema integrato con le zone. 

Il rialzo per i mezzi Atm è stato ufficializzato mercoledì dall'assemblea dei soci dell’agenzia del trasporto pubblico locale del bacino della città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, l'ente che si occupa delle società del trasporto pubblico locale. La riunione è servita per ragionare sulla "recente normativa regionale" e, hanno spiegato dall'agenzia, sul "connesso regolamento in tema di adeguamento delle tariffe del Tpl".

Perché aumentano i biglietti Atm

Ma cosa prevede la norma del Pirellone? "Il regolamento tariffario regionale stabilisce che le tariffe debbano essere adeguate annualmente in base al tasso di inflazione definito dalla regione stessa con proprio atto, corretto in funzione di indicatori di qualità definiti dalle agenzie". In poche parole: aumento dei biglietti. Che dovrebbe scattare prima della fine del 2022, già tra ottobre e novembre. I biglietti, stando a quanto filtrato, dovrebbero aumentare di una cifra che oscilla tra i 10 e i 30 centesimi per essere adeguati all'inflazione. Salvi, invece, gli abbonamenti. Perché lo stesso Pirellone, con una deroga, ha lasciato all'agenzia la possibilità di concentrare gli aumenti "in modo differenziale" tra titoli di viaggio occasionali e abituali. 

"Nell’ambito dell’assemblea - spiega un comunicato dell'agenzia - si sono raccolte le indicazioni da parte degli enti soci in merito alla volontà di avvalersi di tale facoltà, operando incrementi tariffari differenziali che salvaguardino i titoli in abbonamento utilizzati dall'utenza sistematica per gli spostamenti per motivi di scuola e lavoro". 

Il nuovo aumento, oltre a scontentare i cittadini, ha inevitabilmente acceso un po' di polemica politica. E Arianna Censi, assessore alla mobilità del comune di Milano, si è già smarcata, sottolineando le responsabilità della giunta Fontana. "Se avessimo potuto scegliere, non avremmo certo deciso ora l’adeguamento tariffario all’Istat dei biglietti del trasporto pubblico locale, in un momento economicamente difficile per i cittadini. Ci siamo adeguati ad una norma che è stata imposta dalla regione Lombardia, a trazione leghista, con una legge approvata a luglio", ha commentato mercoledì a caldo "Abbiamo scelto però di non intervenire sugli abbonamenti, ma solo sui titoli occasionali. Questo perché vogliamo tutelare chi utilizza quotidianamente il traporto pubblico. Mi stupisce molto che chi a livello nazionale continua a promettere di abbassare le tasse, poi a livello locale, nel momento in cui si trova a governare, si comporti esattamente all’opposto, costringendo all’aumento tariffario. Ma questa volta - ha concluso, non senza polemica - non possiamo consentire loro di tirare il sasso e nascondere la mano"

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