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Il cuore buono di Monza: oltre 100 famiglie pronte ad accogliere nuovi profughi

"Ma non dobbiamo perdere assolutamente tempo. Ogni giorno di ritardo rischiamo di perdere vite umane", dichiara Agostino D'Antuoni, l'avvocato monzese che ha messo in piedi la macchina della solidarietà

Questa sarà una domenica diversa per tante famiglie di Monza e Brianza. Una domenica di accoglienza, di sostegno, di generosità. Da una settimana decine di famiglie hanno aperto le porte della loro casa a mamme e bambini scappati dalla guerra in Ucraina. Tanti sono anche arrivati da soli e sono stati accolti da amici o parenti ucraini che già vivono in Brianza. Poi ci sono quelle 50 persone (tra cui alcuni bambini malati di cancro) arrivate martedì a Monza attraverso una immensa gara di solidarietà promossa dall'avvocato Agostino D'Antuoni. A Monza una fitta rete di associazioni e di enti stanno sostenendo questa gara contro il tempo per aiutare la popolazione dell'Ucraina.

In tanti sono pronti ad ospitare

"Ma siamo solo all'inizio - spiega l'avvocato D'Antuoni -. Il telefono del mio studio in questi giorni non ha mai smesso di squillare. E in pochissimi giorni ho raccolto personalmente l'elenco di un centinaio di famiglie tra Monza e la Brianza che mi hanno segnalato la loro disponibilità ad accogliere. Famiglie diversissime: con e senza figli, con una stanza o anche senza. Persone di tutte le estrazioni sociali che con un immenso senso di umanità mettono a disposizione il loro tetto e il loro cuore per accogliere queste giovani mamme e i loro bambini fuggiti dalla guerra".

I regali di alcuni commercianti

Nel frattempo alcuni commercianti hanno deciso di dare il benvenuto con doni. "Una macelleria ha confezionato pacchi di carne da distribuire alle famiglie che accolgono - aggiunge il legale -. Un negozio di abbigliamento del centro di Monza ha donato scatoloni di abiti alle mamme e ai bimbi giunti in Italia soltanto con uno zainetto". Sono tante le storie di solidarietà che negli ultimi giorni si stanno susseguendo. Il centralino dello studio dell'avvocato D'Antuoni è rovente. Ci sono persone e associazioni che hanno raccolto cibo e lo vogliono donare alle famiglie che ospitano, ucraini che vivono in Brianza che si vogliono mettere a disposizione come interpreti, volontari che sono pronti ad organizzare momenti di svago e di giochi per i piccoli distranedoli così da quello che hanno visto fuggendo dal loro Paese.

"Non c'è tempo da perdere: i russi sparano sui civili"

"C'è un cuore buono e immenso della Brianza che mi ha fatto commuovere e che mi dà la forza per proseguire in questa corsa contro il tempo per salvare più vite possibili - conclude -. Per portare in Italia non solo bambini malati di tumore, ma anche e soprattutto tanti civili e minori. La loro vita è appesa a un filo. Purtroppo più il tempo passa più diventa difficile far attraversare il confine. Ormai i russi sparano sui civili, sugli ospedali, sui bambini e non possiamo permetterci il lusso di perdere ancora tempo". D'Antuoni sta attendendo il via libera per far partire due pullman verso il confine a ritirare mamme e con bambini. 

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