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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Carcere

"Celle al collasso, sfollate il carcere di Monza": la richiesta choc della polizia

Situazione molto difficile nella casa circondariale di Monza

Troppi detenuti, troppo stipati: così che la situazione già delicata e precaria potrebbe esplodere. Così come è successo nei giorni scorsi. Da qui l'ennesimo grido di allarme della Uilpa (Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione) polizia penitenziaria. "A Monza c’è da anni un grave 'sovraffollamento' ed un’alta concentrazione di soggetti problematici - spiega Domenico Benemia, della Uilpa polizia penitenziaria -. La casa circondariale di Monza è l’unico istituto del mondo occidentale ad avere i detenuti che dormono sulle brandine pieghevoli. Una sezione con 50 posti letto, viene trasformata in una sezione con capienza di 75. In alcune camere, sistematicamente vengono rilevate cimici da letto e ci sono chiusure di stanze per la disinfestazione, quindi mancano altri posti. Ogni giorno arrivano detenuti problematici da altre sedi regionali e dall’istituto di Monza si fa fatica a trasferire quei soggetti che creano problematiche all’ordine e alla sicurezza". 

 "Recentemente è stato aperto un nuovo padiglione con capienza di 80/90 posti letto ed attualmente ospita poco più di 10 detenuti, ed in istituto ci sono sezioni che scoppiano, con detenuti che dormono sulle brandine che per stare da soli preferiscono andare all’isolamento, così come è difficile gestire adeguatamente le sezioni 1^ accoglienza e sez. D in quanto ospitano detenuti fuori circuito", prosegue.

Una vera e propria polveriera che potrebbe esplodere da un momento all'altro. "Il carcere è un ambiente che crea conflitto e ci permettiamo di dire che i conflitti potrebbero essere attenuati se l’amministrazione si impegnasse a creare quei luoghi non sovraffollati, strutturati adeguatamente per soggetti sempre più problematici (psichiatrici) e per i lavoratori di polizia penitenziaria ed operatori civili che sono stufi di fare da capo espiatorio e pagare per colpe non generate da loro ma dovute a mancanze da parte dell’amministrazione penitenziaria", conclude. Da qui la richiesta choc di "attuare nell’immediato per l’istituto di Monza uno “sfollamento” di detenuti in modo che le sezioni possano ospitare il giusto numero e non avere persone costrette a dormire sulle brandine".

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