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"Ai disabili case popolari al settimo piano senza ascensore": la denuncia del sindacato

A segnalarlo Michele Quitadamo impegnato nella compilazione on line dei bandi per l'assegnazione degli alloggi popolari a Monza, Brugherio e Villasanta

"Forse il sistema sarà andato in tilt, ma se iniziamo così partiamo male". A parlare è Michele Quitadamo referente monzese di As.i.a (Associazione inquilini abitanti) che in queste settimane è alle prese con la compilazione on line dei bandi per chi vuole accedere agli alloggi comunali. Ma già al momento della compilazione della domanda emergono alcune "criticità" che Quitadamo, una vita in politica e profondo conoscitore della realtà degli alloggi popolari a Monza, ha immediatamente denunciato. 

Proposte inadeguate

Tra le "follie" del sistema c'è la proposta alle persone con seria disabilità di case ai piani alti di palazzine senza ascensore. "È una follia della rete - spiega -. Infatti dopo aver compilato i vari campi tra i quali proprio quello relativo alla presenza di persone disabili al 100% più di una volta mi è capitato di incappare nelle proposte di alloggi al quarto, quinto e persino settimo piano di condomini senza ascensore". Episodi che sono accaduti proprio nei giorni scorsi. Quitadamo ci mostra proprio i casi specifici: a Monza un alloggio di 50 metri quadrati al settimo piano senza ascensore con spese annue di 600 euro; o quelli di di tre vani al terzo e al quarto piano senza ascensore. "Agli anziani che non hanno problemi motori il sistema offre alloggi dal secondo al quinto piano senza ascensore", precisa Quitadamo. 

Le case senza vani

Poi nel sistema compare anche l'anomalia degli appartamenti senza vani. "Li ho intercettati a Villasanta: uno di 39 e l'altro di 32 metri quadrati senza vani. Avranno preso un terreno comunale e lo avranno delimitato", ironizza il monzese. Che punta il dito proprio contro la piattaforma. "Non è possibile quando compiliamo la richiesta specificando che l'utente è disabile al 100% che tra le offerte di appartamenti popolari mi compaiono anche quelli che, logicamente, non sono adatti a queste persone". Quitadamo, infine, ironizza su un'altra "particolarità" del sistema. "Quando viene inserito il nucleo familiare i minori sono contemplati come inoccupati. Non come studenti. Insomma, fin da piccoli per loro si preannuncia un bel destino. Ormai questo è il terzo bando con questa dicitura: l'ho segnalato in Regione. Mi hanno dirottato agli uffici comunali di Monza ai quali ho inviato già diverse segnalazioni in merito senza, ad oggi, ricevere risposta". 

"In tanti sperano in un alloggio"

In queste settimane nella sede di via Cavallotti 55 sono tante le persone che si rivolgono per compilare il bando delle case popolari. "Vengono tutte caricate da tanta speranza - aggiunge -. Alcune inviate direttamente dai servizi sociali, pur non avendo tutti i requisiti per accedere. Ci sono anziani, single, famiglie. Persone che sono state sfrattate, persone che a breve perderanno la case. Persone che hanno perso il posto di lavoro. Noi ci mettiamo l'impegno e la disponibilità, aiutando, ascoltandoli e indirizzandoli ai vari servizi ai quali possono accedere". 

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