Luca, il cosplay che porta a Monza i supereroi: ecco chi è il Superman della Brianza
Luca Jankovic, 30 anni, grafico designer e appassionato di fumetti e fantasy. Ha scoperto il mondo dei supereroi per cercare - in se stesso - un'arma in più per combattere il bullismo ai tempi della scuola. Oggi regala sorrisi e spensieratezza
Veste un mantello da supereroe ma resta sempre se stesso. Quando non si cala nei panni di Super Boy (per i profani il figlio di Superman) o di un altro dei suoi personaggi preferiti, è semplicemente Luca Jankovic. Trent'anni, origini thailandesi ma monzese d'adozione, un impiego come grafico designer presso un'azienda in Brianza, e un hobby che spesso diventa anche una praofessione come "cosplay". Luca, in arte "JinkoCosplay" indossa i costumi dei suoi personaggi di fantasia del mondo comics e dei videogiochi preferiti. E spesso lo ha fatto anche sulle strade di Monza, la sua città.
E non è passato inosservato, come avvenuto nei giorni scorsi quando in tanti lo hanno immortalato sul suo skate elettrico con indosso il mantello da superman. "Si tratta di Superboy" ci tiene poi a farci sapere, cioè il figlio di Clark Kent e Lois Lane nella saga del superoe. I mantelli sono simili ma non identici e questo all'occhio attento degli appassionati del settore non può sfuggire.
"L'altro giorno stavo tornando a casa dal lavoro" spiega a MonzaToday "avevo indosso proprio quel mantello in realtà perchè è l'unica giacca imbottita che ho per muovermi sullo skate e ammortizzare eventuali cadute". "Il Cosplay (termine du origine giapponese che unisce il termine travestimento e gioco) è il mio hobby, è un passatempo, così come lo skate" spiega il superman monzese. "Si tratta di interpretare personaggi derivati dal mondo di fantasia o dai fatti di storia". E Luca lo fa spesso nella vita e anche per lavoro, come figurante in eventi del settore o fiere legate al mondo fantasy o dei fumetti.
"Il senso di essere un cosplay è quello di regalare momenti di diversità quotidiana senza nuocere a nessuno e sono abituato a essere al centro degli sguardi magari incuriositi anche perchè spesso mi è capitato di sedermi anche in pizzeria con un travestimento da supereroe: lo faccio per passione e non mi vergogno". E a chi guarda solo ciò che vede, senza andare oltre l'apparenza, Luca vuole mandare un messaggio: "Non giudicate una persone se si veste in modo strano ma giudicate come lui vive la vita", rivisitando il motto di uno dei suoi videogiochi preferiti "No more Heros".
Diventare il superoe di se stessi contro i bulli
Una passione quella per i fumetti e il mondo dei manga e dei videogiochi nata anni fa, quando Luca era un adolescente. "Nel 2014 sono stato sottoposto a una operazione abbastanza grave e ho perso la capacità di partecipare a competizioni sportive agonistiche nell'ambito delle arti marziali e il mondo del cosplay mi ha aiutato molto perchè ho puntato sulla creatività e sull'interpretazione per superare queste difficoltà". Ma la fantasia e la volontà di portare i poteri straordinari dei supereroi nell'ordinario della vita di tutti i giorni ha aiutato Luca anche molto prima, quando ha iniziato a far posto - dentro di sé ancora prima di vestirne i panni - al supereroe di se stesso contro il bullismo.
I supereroi dei fumetti e dei videogiochi del suo mondo lo hanno aiutato a trovare la forza per reagire ai bulli che a scuola, per tutto il liceo, in una scuola milanese, hanno provato a rendergli la vita un inferno come quella volta che, dopo aver perso una partita di calcio durante un match scolastico è stato aggredito da quattro compagni che gli hanno lanciato addosso una panchina nello spogliatoio. "Ho sempre cercato di aiutare e dare sostegno a chi subiva bullismo per far capire che c'era sempre qualcuno pronto ad aiutarti" spiega Luca che oltre allo spirito da eroe ha un bagaglio di conoscenza di arti marziali con il muay thai praticato fin da quando aveva cinque anni. "A modo mio sono sempre stato al fianco di chi aveva bisogno. Se salvi qualcuno in un certo senso sei un eroe".
Missione speciale sorriso
Un supereroe è anche colui che porta un sorriso quando qualcuno meno se lo aspetta e magari ne ha più bisogno. E ha il superpotere di regalare sorprese uniche. Come con i bambini. E Luca in passato si è trasformato in Spiderman solo per vedere il luminoso sorriso sul viso di una bimba di due anni, mentre spegneva le candeline sulla torta del suo compleanno.
Essere supereroi ogni giorno, nel quotidiano, per portare un sorriso è una tradizione di famiglia come dimostra anche l'impegno e la missione del padre di Luca, il professor Momcilo Jankovic, pediatra ed ematologo, responsabile del Day hospital del reparto di Ematologia Pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza dal 1982 al 2016. Soprannominato appunto "Dottor Sorriso", autore di scritti scientifici e di un libro che racconta le storie dei suoi piccoli pazienti, alcune delle quali purtroppo non a lieto fine. Piccoli guerrieri contro la malattia - a volte purtroppo sconfitti - a cui il dottor Jankovic però ha regalato cure, attenzioni e anche tanti sorrisi grazie alla sua straordinaria capacità di entrare in empatia con gli altri e portare un po' di luce anche nei momenti più bui.