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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dal sogno reale alle bollette non pagate: favola senza lieto fine per la Reggia di Monza

Il Consorzio ha risolto il contratto con il concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. che avrebbe dovuto gestire il bene e promuovere le attività culturali per vent’anni. Buco nel fatturato e 100mila euro di forniture non pagate

Un sogno di rinascita - per far splendere in Italia e nel mondo il gioiello di Monza - tramontato ancora prima di diventare davvero realtà. E ora la Villa Reale, chiusa a causa dell’emergenza covid mesi fa e mai davvero riaperta, rischia di restare abbandonata. Un danno culturale che sembra ripercorrere le tappe di un abbandono passato, con la storia che rischia di ripetersi e un gioiello artistico tra i più pregevoli che potrebbe non aprire più le porte per molto tempo a causa delle lungaggini burocratiche.

Il Consorzio ha risolto il contratto con il concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. che avrebbe dovuto gestire il bene e promuovere le attività culturali per vent’anni secondo un modello di gestione che avrebbe dovuto veder collaborare bene pubblico-privato. A far fare un passo indietro alla società sarebbe stato il netto calo di introiti, molto inferiore rispetto alle aspettative previste. E a titolo di risarcimento sarebbero stati chiesti milioni di indennità. Soldi che - come specificato in un comunicato - il Consorzio non ha intenzione di pagare. Il denaro, si legge nella nota, verrà speso “per riparare i danni e recuperare il tempo perduto”.

Dal sogno reale alle bollette non pagate: cala il sipario sulla Reggia

“La situazione è andata aggravandosi negli ultimi mesi, a fronte del fatto che il Concessionario Nuova Villa Reale Monza S.p.a., società controllata da NA.GEST – Navarra Gestioni, a cui sono stati contestati diversi inadempimenti relativi alla gestione del bene, ha ribadito l’intenzione di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa Reale”. Tra le inadempienze di gestione contestate anche il mancato pagamento di servizi - tra cui la vigilanza - e le bollette con le fatture scoperte relative al teleriscaldamento e un debito complessivo di 100mila euro. “I danni subiti dal Consorzio per la condotta del concessionario saranno contestati e discussi nelle opportune sedi giudiziarie a cui si ricorrerà anche per recuperare i mancati incassi del Consorzio dovuti al rifiuto del Concessionario di pagare quanto contrattualizzato a suo carico” spiegano dalla Reggia.

Secondo quanto dichiarato il concessionario si sarebbe rifiutato anche di trasmettere i documenti contabili previsti dal contratto per consentire al Consorzio di verificare la congruità dei prezzi di alcuni arredi e attrezzature che avrebbero potuto essere rilevate. “In assenza dei documenti è chiaro che, a tutela del denaro pubblico, il Consorzio non potrà acquistare alcun bene” conclude la nota.

Cultura ma non solo: nove persone rischiano il lavoro

Il problema relativo alla gestione della Villa Reale però non rappresenta solo una perdita culturale e artistica ma anche un danno occupazionale con nove persone senza lavoro ormai da tempo che ora rischiano di perdere il posto definitivamente. Una cassa integrazione a zero ore che dura ormai da marzo, e la totale incertezza sul futuro: i lavoratori e le lavoratrici dipendenti di Cultura Domani stanno vivendo mesi di intensa difficoltà. E i sindacati hanno chiesto più volte alle istituzioni di intervenire.

La Filcams Cgil di Monza e Brianza ha indirizzato nella mattina di venerdì 8 gennaio una lunga lettera al direttore e al presidente del Consorzio Villa Reale, ma anche a tutti i rappresentanti degli enti pubblici coinvolti: ai consiglieri comunali di Monza, ai referenti politici di Regione Lombardia, al sindaco del comune di Milano e al Ministero dei Beni Culturali.

"La continuità occupazionale è elemento imprescindibile per mantenere il diritto alle dodici settimane di ammortizzatori sociali previsti dalla legge di stabilità usufruibili dal 1° gennaio al 31 marzo 2021. Oggi è il 7 gennaio e non abbiamo elementi concreti per pensare alla definizione di questo percorso perché ci sembra che manchi la volontà delle azioni e che ciascuno dei soggetti non abbia come primo obiettivo la salvaguardia dei lavoratori” ha commentato Matteo Moretti, segretario generale della categoria territoriale della Cgil che, sin dall’inizio, sta seguendo la difficile situazione della Villa Reale.

“In assenza di un impegno straordinario, i nove dipendenti rischiano di finire in mezzo a una strada”, denuncia il sindacato. Come ribadito anche da Angela Mondellini, segretaria della Cgil di Monza e Brianza, la faccenda si fa ogni giorno più grave. Con la Villa Reale chiusa, la città di Monza si priva della sua istituzione culturale simbolo. E i lavoratori rischiano di finire licenziati nel bel mezzo di una pandemia senza precedenti.

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