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Ecco perché c'erano tutti quei ciclisti in corso Milano

Oltre una quarantina di ciclisti hanno percorso la via tra la curiosità dei passanti e degli automobilisti

Erano circa una quarantina. Puntuali, ordinati e in sella alle loro biciclette hanno organizzato un flash mob in corso Milano.  Un’iniziativa per chiedere una città a misura di tutti e soprattutto per dire basta alle morti di persone che perdono la vita a Monza mentre sono in sella alla bicicletta o stanno attraversando la strada. La cronaca, purtroppo, annovera diversi episodi di ciclisti e pedoni che a Monza hanno perso la vita. Ultimo, in ordine di tempo, l’11enne travolto e ucciso proprio un mese fa in via Buonarroti. Ma ancora prima quella di Matteo Trenti che nel 2015 è stato falciato in bicicletta in via Azzone Visconti mentre tornava da una riunione con gli scout, e ancora quella di Simone Vella che nel 2012 era stato travolto da un camion mentre da Sant’Albino si dirigeva verso Cederna.

Una biciclettata per sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della mobilità lenta e delle piste ciclopedonali. Dopo la pedalata alcuni ciclisti hanno poi postato sulla pagina facebook di Fiab Monzainbici le difficoltà trovate lungo il percorso, in primis le auto parcheggiate in divieto di sosta. Il tema della mobilità lenta è finito anche in consiglio comunale con l’approvazione di una mozione presentata dal consigliere del Pd Marco Pietrobon che vedrà il sindaco Paolo Pilotto e la sua giunta impegnarsi per chiedere ulteriori fondi al governo per la realizzazione di piste ciclabili. Una mozione che ha sollevato anche qualche polemica, con l’intervento del consigliere Stefano Galli (Fratelli d’Italia) che ha promosso l’intenzione, ma ha anche chiesto di organizzare corsi di educazione stradale per sensibilizzare i ciclisti all’uso delle piste ciclabili e al rispetto del codice della strada.

E in strada, insieme a Fiab Monzainbici, sono scesi anche i consiglieri di LabMonza Francesco Racioppi e Lorenzo Spedo che in aula avevano ampiamente difeso la richiesta di Pietrobon.   “L'obiettivo della manifestazione è chiaro: una città più sicura e più sostenibile, a misura di ciclisti, con piste ciclopedonali nuove, sicure e ben collegate - commenta Spedo -. Non possiamo più tollerare che le persone rischino la vita spostandosi in bicicletta per andare a scuola, in stazione, a lavoro, a fare la spesa, o semplicemente per fare attività fisica”.

 "Con totale fiducia nel lavoro della giunta, che già sta lavorando per soddisfare i punti programmatici – ha aggiunto Racioppi - come LabMonza daremo il nostro contributo per portare a termine questi obiettivi, che farebbero diventare Monza una città più sicura e vivibile per tutti”.

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