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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Giovani, bambini o anziani: chi vive meglio a Monza?

La classifica

Monza non è una città per bambini e nemmeno per giovani. E forse a vivere meglio nel capoluogo brianzolo sono gli anziani. Questa la descrizione che emerge dalla classifica "Qualità della vita: bambini, giovani e anziani" pubblicata dal Sole 24 Ore. Sono 36 gli indicatori tenuti in considerazione per fotografare la qualità della vita negli oltre cento capoluoghi di provincia del Paese, 12 per ogni sezione: Bambini, Giovani e Anziani.

Per la classifica relativa ai bambini, per esempio, è stata tenuta in considerazione la percentuale di edifici scolastici con mensa, il numero di bambini per classe e lo spazio a disposizione nelle case. Per quanto riguarda la classifica dei giovani, invece, sono stati tenuti in considerazione parametri come il numero di amministratori comunali under40 e le imprese che fanno e-commerce. Per capire quale città è più adatta agli anziani, infine, sono stati tenuti in considerazione parametri come presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi. Per ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 100 a 0 e la classifica finale è stata stilata in base ai punteggi conseguiti.

A Monza non c'è posto per i giovani

Monza è la 48esima città più "giovane" d'Italia. Questo il posto occupato dal capoluogo brianzolo nella classifca relativa alla qualità della vita per i giovani tra i 18 e i 35 anni. Sul podio invece ci sono Piacenza, Ferrara e Ravenna. Laureati, non si sposano più o si sposano molto meno e hanno (pochi) figli e sempre più tardi. Questa la fotografia che emerge dalla classifica redatta tenendo conto degli indicatori sulla qualità della vita dei giovani a Monza. Il capoluogo brianzolo è al 53esimo posto per imprenditoria giovanile, all'85esimo per la presenza di aree sportive, al 75esimo per la percentuale di amministratori locali under 40. Quasi in coda alla classifica per il quoziente di nunzialità (92), al 97esimo per la presenza di bar e discoteche e in 56esima posizione per il tasso di disoccupazione. Monza è nella top ten invece per il numero di giovani laureati, con il decimo posto. 

Monza non è la città dei bambini

Al 52esimo posto su 107 capoluoghi di provincia, Monza e Brianza non spicca per i servizi destinati ai minori e per la qualità della vita dei più piccoli. In testa alla classifica - al primo, secondo e terzo posto - ci sono invece Aosta, Arezzo e Siena. A Monza i bambini potrebbero certo stare meglio. Sono 12 gli indicatori tenuti in considerazione dagli esperti de Il Sole 24 Ore per la classifica di sezione e tra questi 'indice di fecondità, lo spazio abitativo, la presenza di verde attrezzato, lo sport, il numero di pediatri e i reati denunciati in danno di minori.

Il territorio MB si posiziona al 18esimo posto per indice di fecondità che prende in considerazione il numero medio di figli per donna. Monza è 70esima in classifica invece per il numero di pediatri (il dato è relativo ai professionisti attivi ogni mille residenti 0-14), 98esima posizione per il numero di studenti per classe e 81esimo per la presenza di verde attrezzato. I bambini monzesi invece sono sportivi: decimo posto in classifica per lo sport praticato a livello agonistico dai giovanissimi. Il capoluogo brianzolo è al 33esimo posto per i reati denunciati con minori come vittime. 

A Monza stanno meglio gli anziani

Monza è al 39esimo posto in classifica per la qualità della vita in relazione alla fascia d'età di popolazione over 60. E' la settima città d'Italia per speranza di vita a 65 anni, al 37esimo posto per la presenza di orti urbani e al 59esimo posto per assistenza domiciliare. In fondo alla classifica invece (al 102esimo posto) per la presenza di infermieri ogni 100mila abitanti e al 35esimo per il cosumo di farmaci antidepressivi. 

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