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A 26 anni al comando del Radiomobile a Monza, il sogno della divisa: come diventare ufficiale dell'Arma

Sono aperte le iscrizioni per l'ammissione al 204° Corso dell'Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell'Arma dei carabinieri

Quella divisa che ogni giorno vedeva addosso ai suoi "eroi", oggi la indossa lui. E a ventisei anni comanda il Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia dei carabinieri di Monza. Originario di Catania, il tenente Andrea Puliafito dallo scorso settembre è in servizio al comando provinciale di Monza dove è il braccio destro del Maggiore Emanuele d'Onofri, comandante di compagnia. Un sogno nel cassetto fin da quando era bambino, uno dei tanti che insieme alla dedizione e alle competenze si sono realizzati al termine del corso dell'Accademia per la formazione di base degli ufficiali dell'Arma. E proprio qui studiano i nuovi comandanti, colonnelli e generali di domani. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 febbraio 2022: i posti disponibili sono 60 e l'invito è aperto a tutti i giovani tra i 17 e i 22 anni. Anche da Monza e dalla Brianza.

"E' una scelta importante e significa decidere di porsi in una dimensione lavorativa in cui si è e non si fa. Non è un lavoro come tanti ma si realizza nella passione e nello spirito di servizio nei confronti di una comunità. Oggi in una provincia che offre tanti sbocchi occupazionali come quella di Monza e Brianza, con diverse imprese, vogliamo parlare ai giovani anche noi e presentare loro questa opportunità" ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Monza e Brianza, il colonnello Gianfilippo Simoniello. "Agli ufficiali dell'Arma si affida un ruolo di comando e la responsabilità di coordinare uomini e donne in divisa: servono spiccate doti di carisma, senso del dovere e sensibilità". In una parola - spiega il colonnello Simoniello - "essere un esempio per tutti". Caratteristiche attitudinali che con la frequentazione del corso si uniscono a basi di giurisprudenza (nel corso dei cinque anni formativi complessivi - due in Accademia a Modena e tre alla Scuola Ufficiali di Roma - si acquisisce la laurea in Giurisprudenza) e competenze tecniche e sportive. Scherma, equitazione, nuoto, difesa personale e tiro: queste le attività fisiche con cui i cadetti si cimenteranno nel corso della formazione da ufficiali. Sport che non è solo sinonimo di movimento ma anche di disciplina, stimolo e spirito di squadra.

QUI TUTTE LE INFO SUL CONCORSO E ISCRIZIONI

A 26 anni al comando delle pattuglie del Radiomobile di Monza

Ventisei anni appena compiuti, il tenente Puliafito è tra gli ufficiali dell'Arma più giovani. E a Monza comanda il Nucleo Operativo Radiomobile, è responsabile della polizia giudiziaria per la compagnia di Monza e ogni giorno gestisce le emergenze con le richieste di intervento che arrivano alla centrale operativa e che le donne e gli uomini in divisa fronteggiano. "Avevo una caserma proprio davanti a casa e ho capito di voler indossare la divisa da subito. Al mattino sentivo le sirene delle pattuglie e vedevo il viavai di auto passare e tutto questo in me, fin da bambino, ha creato una grande suggestione" racconta il tenente Puliafito che al concorso per gli Ufficiali dell'Arma si è iscritto il giorno dopo aver compiuto 18 anni. "Studiare per preparare il concorso e riuscire a passare le selezioni mentre frequentavo l'ultimo anno di liceo scientifico non è stato semplice" racconta.

FOTO - Il tenente Puliafito

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Ma chi crede nei sogni, li realizza. "Essere carabinieri oggi per me significa dare voce a chi non ne ha, dare a chi ha bisogno di aiuto la possibilità di farsi sentire ed essere un comandante è sentire addosso la responsabilità di un territorio che ci è stato affidato" spiega il tenente Puliafito che al termine dell'Accademia, prima di approdare a Monza da studente è diventato "insegnante", guidando un plotone di cinquanta ragazzi impegnati a loro volta in una esperienza formativa per la Scuola Allievi. Una responsabilità grande anche per chi è ancora giovane, per crescere professionalmente. "Il bello di questo lavoro è sapere di essere un punto di riferimento e avere questo tipo di responsabilità a questa età è un enorme privilegio". Un percorso formatico che offre opportunità di studio ed esperienze uniche durante il quale i giovani sono anche "stipendiati". Al termine del biennio gli allievi conseguono la laurea in "Scienze giuridiche" e sono nominati sottotenenti. Il ciclo di studi prosegue poi per altri tre anni presso la Scuola Ufficiali Carabinieri al termine dei quali i sottotenenti conseguono la laurea specialistica in "Giurisprudenza" e, su base volontaria, anche quella in "Scienze della sicurezza interna ed esterna" (in convenzione con l'Università di Roma Tor Vergata).

L'Arma e i giovani

L'Arma dei carabinieri è da sempre al fianco dei giovani anche con progetti a favore della cultura della legalità promossi nelle scuole. La pandemia purtroppo ha creato distanze incolmabili che hanno reso più difficile proseguire con lezioni in presenza con rappresentanti delle istituzioni in classe e l'isolamento a cui i giovanissimi sono stati costretti ha portato spesso - anche in Brianza - a fenomeni di aggregazione violenta e incontrollata con risse e aggressioni che hanno avuto come protagonisti anche minorenni.

E ai ragazzi l'Arma anche oggi propone un percorso virtuoso di studio, formazione e sport. "Lo sport è costanza, disciplina, gioco di squadra ed è uno strumento fondamentale per formare i ragazzi in un percorso di crescita virtuoso che abbia come obiettivo la legalità ogni giorno e anche durante la scuola di formazione per gli ufficiali". Il comando provinciale di Monza e Brianza conta più di una dozzina di ufficiali e centinaia e centinaia di donne e uomini in divisa. A Monza da pochi giorni sono inoltre arrivate sei nuove Alfa Giulia performanti che saranno in dotazione al Nucleo Radiomobile per i servizi in strada e affiancheranno le Ducati dell'Arma. E ogni giorno, sul territorio del comando e nei comuni della Brianza, sono circa settanta i servizi di controllo del territorio dei carabinieri. "Perchè - spiega il colonnello Luca Romano, comandante del Reparto Operativo del comando di Monza, facendo eco alle parole del colonnello Simoniello - i numeri di cui andiamo fieri sono quelli che non si vedono, quelli dei reati che non sono stati commessi". 

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