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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Le città italiane dove si vive meglio: Monza sale al 14esimo posto e guadagna 47 posizioni

L'anno scorso, complice la pandemia, era precipitata alla 61esima posizione della classifica stilata da Il Sole 24Ore

Dopo la catastrofe del 2020 Monza riconquista 47 posizioni e ritorna tra le città italiane top 20 per la qualità di vita. Il capoluogo brianzolo si posiziona al 14esimo posto nella classifica della storica indagine condotta da Il Sole 24Ore e giunta quest'anno alla 32esima edizione.

La provincia di Monza e Brianza si riprende il posto nella parte alta della classifica grazie a "Ricchezza e consumi", con valori al top sia nella spesa delle famiglie per beni durevoli sia nella retribuzione media annua dei lavori dipendenti, al tasso di imprese che fanno e-commerce, al primato del verde storico che tiene conto dell’estensione del Parco di Monza, e al ridotto numero di infortuni gravi sul lavoro.

Monza e Brianza è la provincia che quest'anno ha riconquistato più posizioni nella classifica stilata dal noto quotidiano economico. 

Nel 2020 la provincia brianzola era precipitata al 61esimo posto, complice anche le grandi difficoltà generate dal lockdown e dall'emergenza sanitaria. 

In cima alla classifica Trieste, seguita da Milano e da Trento. L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.

Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 (alcuni addirittura a settembre-ottobre scorso) e una decina di “indici sintetici” (cioè che a loro volta aggregano più parametri): quest’anno la storica indagine del Il Sole 24Ore consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia -  grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente - e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraversogli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della Qualità della vita delle donne, presentato oggi per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.

I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est: Bolzano (al quinto posto), Pordenone (al settimo posto), Verona (all'ottavo) e Udine (nono che confermano la loro vivibilità e Treviso (decimo) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia. 

Confermate nella top ten anche Aosta (quarto posto) e Bologna (sesto posto). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in "Demografia, società e salute" soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione.

Le province lombarde ri-conquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la Lombardia, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis). 

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