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"Cannabis libera? Sarà una tragedia tra più giovani", parola di un ex tossicodipendente

Lo dichiara Enrico Comi, brianzolo, uscito dalla droga. "La cannabis ha effetti terapeutici, ma non se viene fumata"

“Legalizzare la coltivazione della cannabis in casa? Non è questione di essere pro o contro. E' questione che, se approvata e senza adeguate campagne di prevenzione, nel giro di pochi anni ci troveremo di fronte a una tragedia. Le vittime saranno i nostri ragazzi”.

A dichiaralo con un lungo post sui social è proprio uno che, dalla cannabis, ha iniziato il suo viaggio negli inferi della tossicodipendenza. Adesso dopo un difficile e lungo periodo di recupero è impegnato in progetti di prevenzione nelle scuole.

Così Enrico Comi, ex tossicodipendente brianzolo, commenta sui social a poche ore dal via libera in Commissione giustizia del testo base sulla cannabis che depenalizza la coltivazione in casa, fino  a quattro piante.

"E' come dare l'auto a chi non ha la patente"

“Purtroppo i ragazzi non sono informati sui veri effetti delle droghe, anche di quelle che erroneamente vengono definite leggere -  dichiara -.  Quando vado nelle scuole parlo a platee di 400 giovani. La prima domanda è sempre: quanti di voi hanno partecipato ad incontri di prevenzione sulla droga? Al massimo alzano la mano 8 persone, e la metà aveva assistito ai miei incontri già negli anni passati”. Comi non si schiera pro o contro, ma mette in evidenza il rischio che l’approvazione della legge potrebbe avere sulla gioventù italiana. "È come dare l'automobile in mano a persone che non hanno mai fatto scuola guida e non hanno mai guidato l’auto. Inevitabile il caos, gli incidenti, i feriti, i morti”, aggiunge.

"In Spagna è un dramma: casa affittate per coltivare la cannabis"

Comi è molto preoccupato, visto soprattutto quello che sta accadendo in un Paese come la Spagna dove la coltivazione casalinga delle pianticelle è autorizzata. “In Spagna vengono affittate case e ville spesso isolate proprio per coltivare la cannabis - prosegue -. Un facile guadagno soprattutto in un Paese dove il tasso di disoccupazione giovanile è tra i più elevati. E quando le famiglie vedono lauti guadagni che arrivano anche a 5mila euro al mese, mettono da parte dubbi e perplessità”. Enrico Comi non vede per l’Italia un futuro migliore. “In tutti i Paesi in cui è stata legalizzata la coltivazione casalinga è stato un disastro e stanno tutti tornando sui propri passi - continua -. Anche nei Paesi Bassi si sta rivedendo la legislazione: prima veniva permessa in tutto il Paese la vendita agli stranieri, adesso questo è consentito solo ad Amsterdam”.

"La cannabis è terapeutica, ma non se viene fumata"

Che la cannabis abbia effetti terapeutici nessuno lo mette in dubbio. Ma Comi è molto scettico su questa facile liberalizzazione.  “La cannabis ha proprietà terapeutiche che non possono essere trascurate - precisa -. Certo ma non fumata. Se la fumi stai cercando l’effetto sballo, la reazione psicoattiva. Inoltre stai assimilando (nei polmoni) catrame, il prodotto della combustione della cannabis. Non escludiamo l’uso della cannabis vaporizzata con un nebulizzatore oppure assunta come tisana. Ma, pensate veramente che un giovane si faccia le tisane di cannabis? Nel dopoguerra, fino ai primi anni '50, la pianura padana era piena di coltivazioni di cannabis per uso industriale. Non veniva coltivata quella da fumare, ed i nostri nonni neppur si sognavano di fumare sta roba”. 

"Anche i funghi velenosi sono naturali, ma non li mangio"

A chi, spesso anche in classe, gli ribatte che comunque la cannabis è un’erba naturale Enrico Comi ribadisce che è pericolosa. “Certo che è naturale - continua -. Naturale non è sinonimo di far bene. L’oppio è naturale! La Lsd anche. Il Peyote. Quegli splendidi funghi rossi cosparsi di puntini bianchi (Amanita Muscaria), non facciamo uno spezzatino con questi funghi pensando tanto sono naturali. Dall’oppio si ricava la morfina ed anche l’eroina. La morfina è l’antidolorifico per eccellenza. Come tutte le sostanze tossiche ha effetti psicoattivi ed antidolorifici. Non fa bene! Però, per una persona che soffre terribilmente 'regala'  importanti momenti di sollievo. Cosa racconteremo ai nostri figli più piccoli quando avremo i vicini di casa che coltiveranno legalmente cannabis in giardino e la sera, tanto legalmente si faranno una fumata?”.

"Alla mafia non interessa la cannabis"

E a chi invece ribatte che la legalizzazione della cannabis eliminerà il traffico illegale della mafia, l’ex tossicodipendente brianzolo risponde con una frase di Paolo Borsellino. “Il grande giudice siciliano, durante un incontro sull’argomento dchi lo afferisse che chi lo afferma non conosce la mafia. L’organizzazione malavitosa non si basa su questi piccoli commerci, ma pensa ai grandi mercati della cocaina e dell’eroina”. Per Comi il rischio è grosso. “Abbiamo legalizzato il gioco d’azzardo pensando di rubarlo alla mafia, ma non abbiamo istruito le persone sui rischi - conclude - Oggi ci ritroviamo una società piena di ludopatici, e i grandi affari sporchi continuano ad essere nelle mani della malavita”.

Stupefatto: l'autobiografia in cui racconta la sua storia

Comi adesso ritorna nelle scuole. In presenza. Con i suoi incontri con i ragazzi delle medie e superiori di tutta la Lombardia (ma non solo). Il suo ultimo libro intitolato “Stupefatto” ha avuto un grandissimo successo. Il libro, disponibile anche sulle piattaforme on line e che serve a finanziare i progetti di prevenzione dall’uso di sostanze stupefacenti, è un’autobiografia in cui Comi racconta in modo crudo e diretto la sua caduta nella tossicodipendenza. A 14 anni il primo spinello, e poco più che ventenne il rischio di morire per un’overdose.

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