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Coronavirus, 135 nuovi decessi e oltre 5mila casi: per ora negozi e trasporti non si fermano

Il presidente Fontana ha inoltrato al governo una richiesta sottoscritta dai sindaci dei capoluoghi di provincia della Lombardia per valutare la possibilità di chiusura delle attività

"L'unica medicina che in questo momento abbiamo per interrompere questa situazione è ridurre il contatto tra le persone e ridurre il contagio". Queste le parole con cui il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha invitato nuovamente i cittadini a seguire le disposizioni e restare a casa, limitando gli spostamenti e gli assembramenti. 

Coronavirus in Lombardia: i dati aggiornati

Numeri in costante crescita. I dati aggiornati presentati martedì sera dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera riferiscono un aumento del numero dei casi positivi: ad oggi risultano 5791 contagi sul territorio regionale. L'esiguo incremento rispetto alla giornata di lunedì però - avverte l'assessore - potrebbe non essere letto come un dato positivo in quanto dipende dalla tempistica di lavorazione dei tamponi nei vari laboratori.

Il numero dei ricoverati è salito a 3219 persone, 505 persone in più di lunedì. I ricoveri in terapia intensiva sono 466 mentre i decessi sono aumentati e sono saliti a 135 in un giorno, per un totale di 468 dall'inizio dell'emergenza Covid-19. Paralleamente sale anche il numero dei dimessi: 896. 

Bergamo risulta ad oggi l'area dove si registrano le maggiori criticià con 1472 persone contagiate. A Monza e Brianza i casi di contagio risultano attualmente 65. A Brescia si sono registrati 51 nuovi casi per un totale di 790, Como 46, Cremona 957, Lecco 89, Lodi 963 (+35), Milano 592 (+86), Mantova 119, Sondrio 7, Pavia 324 e Varese 50. 

"Da quando è iniziata l'emergenza - ha spiegato Gallera - le terapie intensive hanno gestito 778 pazienti e dimessi 103, i deceduti sono stati 80. Il 25% dei pazienti non è più in TI, e oggi stiamo cercando di far ruotare il più possibile i pazienti, individuando altre strutture che possano ospitare i pazienti meno gravi. Pensiamo a strutture alberghiere o a spazi più ampi come potrebbero essere quelli della fiera. E' anche al vaglio la possibilità di utilizzare per le cure intermedie le strutture socio sanitarie così da alleggerire i presìdi ospedalieri e aprire spazi sulle terapie intensive e trovare spazi tipo a Cuasso al Monte o Sondalo (100 posti). Va avanti anche la ricognizione su strutture tipo quella di Bollate per la subintensiva, ampliando così al massimo la nostra capacità di ricezione".

E poi l'appello, forte, a tenere e diffondere comportamenti virtuosi. "Vanno fermate ascisse di crescita dei contagi - ha detto - e quindi rilanciamo ad osservare ancora più scrupolosamente le indicazioni.  I risultati li possiamo vedere nell'arco di 7/10 giorni, quindi con il presidente abbiamo condiviso la necessità di mettere in campo misure ancora più forti".

Negozi e trasporti chiusi? Ancora nessuna decisione

Nella mattinata di martedì 10 marzo sia il presidente della Regione, Attilio Fontana, che l'assessore al Welfare Giulio Gallera avevano ipotizzato la chiusura di tutti i negozi e la sospensione dei mezzi di trasporto all'interno della Regione. Per ora ogni decisione è stata rinviata a Roma che dovrebbe analizzare la situazione nella giornata di mercoledì 11 marzo. "Abbiamo preparato una lettera da sottoporre al governo sottoscritta da tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi — ha spiegato Fontana durante la conferenza stampa. L'unica medicina che abbiamo è ridurre i contatti tra le persone — ha continuato —. Dai dati legati alla zona rossa che abbiamo esaminato notiamo che l'evoluzione dell'infezione si sta invertendo. La sensazione che ho potuto percepire è che ancora non sia chiara presso alcuni rappresentati del governo e delle altre Regioni la reale situazione che stiamo vivendo in Regione Lombardia".

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