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Coronavirus, bollettino: altri 285 casi. "Nessun decesso segnalato" in Lombardia in un giorno

Gli ultimi aggiornamenti con i dati ufficiali della Regione sui contagi da Coronavirus. I numeri

Altra giornata di battaglia al Coronavirus per Monza e la Lombardia, travolte ormai oltre tre mesi fa da quello che i vertici regionali hanno più volte definito una "bomba atomica", uno "tsunami".

Stando al bollettino fornito alle 18 di domenica 24 maggio dalla protezione civile - quello del Pirellone è arrivato alle 18.40 - in regione sono stati scoperti 285 nuovi positivi su 11.457 tamponi analizzati, rispetto ai nuovi casi di ieri che erano stati 441 su 17.191 tamponi. Il rapporto tra tamponi e positivi si mantiene stabili: sabato era 2,6, oggi 2,5%.

I casi totali da inizio epidemia salgono così a 87.110. Gli attualmente positivi sono 25.614, 16 in meno rispetto al giorno precedente. I nuovi guariti sono 301, per un totale di 45.656.

Coronavirus, "non segnalati decessi in Lombardia"

"Mistero", invece, sul numero dei morti in Lombardia per il Coronavirus. "Si segnala - scrive la protezione civile - che la Regione Lombardia non ha aggiornato il dato odierno sui decessi", che sono stati 50 in tutta Italia. Da regione scrivono invece in una nota ufficiale che "i flussi provenienti dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali oggi non hanno segnalato decessi". Il conto delle vittime resta quindi a 15.840

A Monza - sempre secondo i dati della protezione civile nazionale - i nuovi positivi registrati sono 18, per un totale di 5.439.

coronavirus protezione civile 24 maggio-2

Coronavirus, la movida e Rt

Lo scorso 4 maggio è partita ufficialmente la fase 2 - hanno riaperto alcune attività e sono caduti alcuni divieti - e i dati sembrano non averne risentito eccessivamente, almeno stando a quanto assicurano dal Pirellone, confermando il trend in discesa. Ora la prossima tappa fondamentale sarà valutare l'impatto dell'ulteriore allentamento del lockdown avvenuto da lunedì 18, quando tutti i negozi hanno rialzato le saracinesche e per i cittadini è arrivata una libertà di movimento decisamente più ampia.

Dal 3 giugno i lombardi dovrebbero poi poter uscire nuovamente dalla propria regione, e dai confini italiani, ma molto inevitabilmente dipenderà proprio dai numeri. Nei giorni scorsi dall'istituto superiore di sanità hanno confermato che la Lombardia e Monza stanno pian piano abbandonando la fase più acuta dell'emergenza e infatti l'Iss ha certificato che Rt, l'indice di contagio, in regione è sceso da 0,62 a 0,51 con un rischio di diffusione considerato "basso". L'obiettivo è tenerlo sotto l'1. 

Fondamentale, però, sarà tenere sotto controllo la movida. Sabato è stato infatti il giorno delle polemiche per le immagini che venerdì sera sono arrivate un po' da tutte le città lombarde con folla fuori dai locali, poche mascherine e distanze ridotte al minimo. 

"Come ho più volte ribadito, Regione Lombardia è pronta a intervenire, anche con nuove restrizioni, per evitare che tutto il lavoro svolto fin qui grazie alla buona volontà della maggioranza dei cittadini, venga vanificato da alcuni incoscienti”, ha ribadito ancora una volta il presidente lombardo Attilio Fontana, che già nei giorni scorsi aveva parlato di "stupidotti" pronti a rischiare per uno spritz. 

“Dopo aver visto nelle ultime ore le foto, i video e le notizie riguardanti assembramenti e movida in diversi comuni lombardi – ha concluso Fontana – mi appello ai Prefetti e ai Sindaci della nostra regione. Lo faccio affinché usino, dove serve, il massimo del rigore. Anche attraverso l’utilizzo della Polizia locale e delle Forze dell’ordine. Con l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge, come la riduzione dell’orario di apertura e la chiusura”.

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