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Coronavirus

Quasi 5mila nuovi contagi in Lombardia, 752 in Brianza: "Situazione sempre più complicata"

Fontana: "Numeri che dimostrano che il virus ha ripreso a circolare in maniera molto violenta”

Quasi 5mila nuovi contagi in un giorno in Lombardia e 752 a Monza e Brianza. Questi i numeri relativi all'evoluzione dell'emergenza sanitaria nella regione che nel pomeriggio di venerdì erano anche stati anticipati dal governato Attilio Fontana. 

“Una situazione che, con il passare delle ore, si fa sempre più complicata e che ci porta a elevare ulteriormente il nostro livello di guardia. I dati odierni dicono che la linea epidemiologica sta salendo: oggi sono quasi 5.000 i nuovi positivi e circa 350 i nuovi ricoveri tra terapia intensiva e non. Numeri che dimostrano che il virus ha ripreso a circolare in maniera molto violenta” ha spiegato il presidente Fontana dopo la riunione telematica con tutti i sindaci dei capoluogo di provincia sul tema della didattica a distanza.

Coronavirus, il bollettino di venerdì

Nuova crescita di casi di coronavirus in Lombardia. Nella giornata di venerdì 23 ottobre sono stati accertati altri 4.916 casi in tutta la Regione (a fronte di 36963 tamponi). Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 2.399 persone positive al virus arrivato dalla Cina. I dati sono stati resi noti dalla Protezione Civile attraverso il consueto bollettino. A Monza e Brianza invece si è raggiunta la quota di 752 casi positivi.

Sono sempre più sotto stress i reparti di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid. Nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 28 ricoveri; in totale i reparti di rianimazione stanno curando 184 pazienti. Costantemente continua ad aumentare la pressione nei reparti covid delle strutture sanitarie: in una sola giornata i posti letto occupati dai pazienti sono aumentati di 328 unità per un totale di 2013 pazienti. Nelle strutture sanitarie della Regione ci sono in tutto 2.197 persone affette da covid-19. Il virus continua a fare vittime: in una sola giornata ha ucciso altre 7 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 17159.

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Da lunedì didattica a distanza alle superiori

Ai primi cittadini lombardi il governatore ha illustrato in maniera dettagliata i dati per spiegare il motivo per cui è stata disposta “per un breve periodo” la didattica a distanza nelle scuole superiori. “Ho spiegato loro – ha aggiunto – di averne parlato anche con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Augusta Celada, che mi ha dato la disponibilità ad accettare questa richiesta e fare in modo che le scuole possano concretamente svolgere la didattica a distanza”.

"Alcuni di loro – ha continuato – non accettano l'ordinanza limitatamente alla didattica a distanza e ho ribadito in maniera chiara ed esplicita che mi assumo personalmente la responsabilità della decisione. L’ho fatto perché il nostro compito principale è tutelare la salute dei ragazzi, dei genitori e dei loro nonni. Io sono assolutamente convinto che la scuola si debba fare in presenza, ma in situazioni come quella che stiamo vivendo oggi abbiamo il dovere di prendere qualsiasi provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus, come la didattica a distanza per le scuole superiori”.

“Abbiamo il dovere di assumere ogni provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus. Confidiamo che questi provvedimenti – ha concluso il governatore - possano rallentare il contagio e in questo periodo lavoreremo con il Governo per riuscire a porre in essere tutte le altre iniziative che abbiamo proposto per superare la didattica a distanza”. 

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