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Il pressing lombardo per spostare il coprifuoco (anche fino a mezzanotte)

Attilio Fontana continua il pressing: "Bisogna rivedere presto la misura del coprifuoco"

Concedere qualche libertà in più. E, contemporaneamente, evitare una sorta di "liberi tutti". Attilio Fontana, presidente di regione Lombardia, continua il pressing sul governo affinché il coprifuoco, che al momento scatta alle 22, venga spostato almeno un'ora più avanti. 

Già nel giorno in cui l'esecutivo aveva approvato il nuovo decreto - stabilendo in zona gialla la riapertura di bar e ristoranti all'aperto anche a cena - il governatore non aveva risparmiato qualche piccola polemica. "Tutti si stanno impegnando per riaprire in sicurezza. Per questo - aveva detto il numero uno del Pirellone - c'è un po' di delusione rispetto alle scelte del governo, perché pensavamo che fosse il momento di dare segnali più forti ai tanti operatori, ristoratori e baristi, in primis, che si trovano in una situazione inaccettabile. C'era un testo - aveva spiegato Fontana - che, come regioni, avevamo concordato e che all'ultimo momento è stato modificato. E ci sono delle contraddizioni che non riusciamo a decodificare, come l'orario del coprifuoco che aveva anche un valore simbolico".

Nelle scorse ore, intervistato da Radio Capital, il governatore è tornato alla carica sul tema. “Non posso che ribadire che bisogna presto rivedere presto la misura del coprifuoco. Se vediamo che il trend possa essere in miglioramento credo che si possa iniziare ad allungare alle 23 e vediamo l’evoluzione, poi si può arrivare gradualmente alle 24", ha rimarcato il presidente lombardo. Che ha spiegato anche il "movente" psicologico che si nasconde dietro questa sua richiesta: "Si può dare un po’ di libertà ai ragazzi soprattutto alla sera invitandoli a non commettere imprudenze. Il rischio è che a un certo punto la gente non rispetti più le regole. Bisogna trovare un equilibrio. Ci vuole buonsenso. Allungare di un’ora - ha concluso - era un giusto compromesso che poteva dare respiro anche ai ristoranti".

E già lunedì, primo giorno di zona gialla per la sua regione, Fontana si era espresso sulla questione rispetto delle regole. "Dobbiamo chiedere ai nostri cittadini di fare un ulteriore sforzo anche in questi giorni", aveva commentato il governatore. "Bisogna rispettare le regole perché è l'unico sistema che ci consente di evitare nuovi problemi. Dobbiamo essere rispettosi per non ricadere in nuove restrizioni. La nostra gente - aveva concluso il presidente lombardo - ha bisogno di sentirsi non oppressa e perché ciò avvenga bisogna regolamentarsi". 

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