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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, continuano a crescere i contagi a Monza: oltre 1.080 casi tra città e Provincia

In Lombardia dove i casi totali sono 25.515 e in una sola giornata sono cresciuti di 3.251 unità

Continua la stretta del Coronavirus su Monza e la Brianza. Secondo gli ultimi dati resi noti dall'assessore al Welfare della Lombardia nel pomeriggio di sabato 21 marzo tra città e Provincia i casi accertati sono diventati 1.084 e nelle ultime 24 ore sono aumentati di 268 unità. 

I contagi in Lombardia, invece, sono aumentati vertiginosamente attestandosi a quota 25.515 (3.251 casi in più in una sola giornata). Aumentano anche i decessi che hanno oltrepassato quota 3mila (3.095, 546 rispetto a venerdì). Crescono anche i pazienti ricoverati: sono 8.258 e 1.093 di questi si trova in terapia intensiva.

"Tutti gli esperti ci avevano detto che i giorni più duri sarebbero stati sabato e domenica, vale a dire il 13°e il 14° giorno dall'introduzione dell'effettiva misura di contenimento. Da lunedì, quindi, auspichiamo di avere una riduzione del contagio", ha precisato Gallera.

L'invito della Regione, ancora una volta, è quello di essere "diligenti e rigorosi" nel rispettare le misure che sono state decise dal Governo. "Quello che può fare ogni cittadino - ha sottolineato Gallera- è più importante di qualsiasi ordinanza. Ognuno deve vincere la sfida di non contagiare e di contagiarsi. Serve grande determinazione, rimaniamo a casa e dimostriamo che siamo più forti del virus. Non possiamo accettare che il Coronavirus pieghi ulteriormente nostra economia e il Paese".

I dati provincia per provincia

Nella giornata di sabato 21 marzo la provincia più colpita dal Coronavirus resta quella di Bergamo con 5.869 casi, seguono Brescia con 5.028 casi e Milano con 4.672. Successivamente ci sono Cremona (2.733), Lodi (1.693), Pavia (1.194), Monza (1084), Mantova (842), Lecco (818), Como (452), Varese (359) e Sondrio (179).

Coronavirus, "Il "Paziente1" sarà dimesso"

Una buona notizia, davvero. Sarà dimesso entro la fine del weekend Mattia, il "paziente 1" affetto da Coronavirus. Lo ha annunciato l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel pomeriggio di sabato 21 marzo.

Il 38enne era in via di miglioramento da diversi giorni: lunedì 9 marzo era uscito dalla terapia intensiva iniziando a respirare autonomamente, mercoledì 11 marzo le sue prime parole da quel terribile 20 febbraio in cui fu ricoverato a Codogno in condizioni gravissime. Oggi l'annuncio tanto atteso.

Huawei e Fastweb donano 250 smartphone e tablet agli ospedali

"La bella notizia di oggi - ha spiegato Gallera - è che Huawei, in partnership con Fastweb, ha donato 250 fra tablet e smartphone alle strutture ospedaliere della Lombardia. Saranno a disposizione dei malati che, in questo modo, potranno supplire, seppur virtualmente, alla mancanza dei propri cari. Uno degli aspetti più tristi di questa malattia è proprio la solitudine: i pazienti vengono isolati perchè sono infettivi, non hanno il conforto dei parenti e quando muoiono, sono da soli".

"Fabbriche riconvertite per produrre mascherine"

Fabbriche riconvertite, come in un paese in guerra. Ma in Lombardia non si producono munizioni ma mascherine. Dispositivi di protezione che finiranno a medici e infermieri, ma anche ai cittadini. E già da lunedì 23 marzo una fabbrica lombarda sarà in grado di produrre 250mila mascherine al giorno. Il fatto è stato annunciato dall'assessore regionale all'ambiente, Raffaele Cattaneo, durante una conferenza stampa nel pomeriggio di sabato 21 marzo.

"Le imprese che già facevano questo non erano sufficienti - ha sottolineato l'assessore - e allora abbiamo chiesto a molti se fossero disponibili a dare una mano, riconvertendo parte dei propri impianti, parte della propria attività, per dare un aiuto nell'emergenza producendo mascherine e dispositivi. A questa chiamata hanno risposto tantissime imprese. Noi abbiamo avuto, in una settimana, segnalazioni da almeno 300 imprese sulle varie email di Regione Lombardia".

Più limitazioni per arginare il contagio

Più limitazioni. Più restrizioni. Evitare che la gente esca di casa per motivi banali. L'obiettivo è uno solo: diminuire in modo brusco l'avanzata del coronavirus a Milano e in Lombardia. "Durante questo weekend stiamo facendo un'analisi su quali ulteriori restrizioni si possono fare. Abbiamo mandato i dati al Governo e con loro vogliamo ragionare. Nel weekend ci aspettiamo un provvedimento più restrittivo del governo altrimenti facciamo da soli". Lo ha detto a SkyTg24 il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, nel pomeriggio di sabato 21 marzo.

"Stiamo analizzando tutti i dati, abbiamo anche chiesto a Confindustria come è lo stato delle attività economiche e in questo momento abbiamo circa il 25/30% delle industrie lombarde chiuse, con delle punte su Bergamo e Brescia di chiusure al 40%. Abbiamo anche molti lavoratori in smartworking, che quindi stanno lavorando da casa. È chiaro che la maggior parte della movimentazione è generata da chi va a lavorare", ha aggiunto.

"Stiamo analizzando la parte economica con una particolare attenzione tra emergenza sanitaria ed equilibrio economico, perché abbiamo un tessuto economico fatto da piccole e medie imprese che lavorano anche per il campo sanitario, per i servizi essenziali e per i servizi economici che comunque devono rimanere aperti. Questa è l'analisi approfondita che stiamo facendo", conclude Sala.

"Il virus potrebbe essere mutato in Lombardia"

Il coronavirus Sars-CoV-2 "potrebbe essere mutato". Ad avanzare l'ipotesi è Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento contro Covid-19. L'esperta esprime "un pensiero convergente" con quello della virologa Ilaria Capua, docente all'università della Florida: "In Lombardia c'è qualcosa che non comprendiamo. Si sono superati i morti della Cina in un'area infinitesimamente più piccola e in un tempo minore".

"Sta succedendo qualcosa di strano - avverte Gismondo - In Lombardia c'è un'aggressività che non si spiega. Le ipotesi possono essere tutte valide", precisa, ma "una è che il virus sia forse mutato". Per questo "lancio un appello alla comunità scientifica: uniamoci per capire - esorta la virologa - Se tutti ci mettiamo insieme e ne studiamo un pezzetto, probabilmente riusciremo a comprendere".

Monza, sanificazione di strade e piazze

Prosegue il servizio di sanificazione delle strade e delle piazze della città iniziato sabato scorso e che si concluderà domani. Da lunedì 23 marzo saranno introdotte alcune novità. Innanzitutto il servizio di spazzamento meccanizzato sarà integrato utilizzando un detergente convenzionale (sparso direttamente dalle macchine spazzatrici ad umido) a basso impatto ambientale, non tossico per uomini e animali domestici.

Riconsegneremo ai monzesi una città più pulita e sicura

«Il Covid non ci ferma: pur nella difficoltà del momento, il Comune di Monza sta sperimentando una serie di servizi e innovazioni per migliorare la qualità dell’igiene urbana, spiegano il Sindaco Dario Allevi e l’Assessore all’Ambiente Martina Sassoli. Stiamo lavorando per riconsegnare ai cittadini, una volta che potremo tornare alla nostra quotidianità, i nostri spazi pubblici - aree verdi e aree bimbi - nella miglior “veste” possibile. Perché quando arriverà quel momento dovrà essere una festa per tutti».

Gli spazi pubblici sanificati

La seconda novità, infatti, riguarda gli spazi pubblici che, nelle prossime settimane, saranno coinvolti dal piano di sanificazione: arredo urbano, aree giochi, percorsi pedonali urbani anche lungo il canale Villoresi e aree verdi e elementi di arredo e decorativi posti presso i Cimiteri. In particolare un’attenzione ancora maggiore sarà riservata ai marciapiedi. Sarà anche potenziato lo svuotamento e la pulizia dei cestini, mentre saranno sospese tutte le attività di spazzamento che possano portare al sollevamento di polveri (quindi scope e soffiatori manuali).

Ritiro sfalci e ingombranti, potenziato il numero verde

Primo bilancio positivo anche per i nuovi servizi attivati a seguito della chiusura della piattaforma ecologica. «I segnali che ci arrivano sono estremamente positivi, sottolinea l’Assessore. I numeri dedicati al ritiro a domicilio di ingombranti e sfalci hanno registrato il tutto esaurito dalle primissime ore di attivazione, con un centinaio di chiamate al giorno. Per questo abbiamo chiesto all’azienda di incrementare le ore e le giornate di attività del call center». Per rispondere all’elevato numero di richieste sia per la distribuzione sacchi che per il ritiro degli sfalci verdi e degli ingombranti, da lunedì 23 marzo il numero verde 800.77.49.99 sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7 alle ore 16 (orario continuato) e il sabato dalle ore 7 alle ore 13, «aumentando in questo modo di 15 ore settimanali il servizio», sottolinea Martina Sassoli.

Focus sulle aree cani

«A seguito delle misure più restrittive adottate dal Comune di Monza per l’emergenza Coronavirus, in via straordinaria da questa settimana è stato attivato il sevizio di pulizia delle aree cani da parte dell’Azienda Sangalli al fine di tenere quanto più sotto controllo l’igiene generale delle aree stesse, spiega l’Assessore. Questo, però, non deve far decadere l’obbligo civico e igienico dei proprietari di cani che sono tenuti alla raccolta delle deiezioni. Ringrazio tutto il Settore Ambiente del Comune di Monza che in queste ore sta lavorando senza sosta per garantire i servizi e le innovazioni necessarie. Infine un sentito ringraziamento all’azienda e a tutti i lavoratori Sangalli che, anche in questa particolare situazione, stanno dando il massimo per la nostra città».

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