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"In Brianza più di 69 morti ogni 100mila abitanti", i dati dello studio del San Raffaele

Piacenza, Bergamo e Lodi le province più colpite. L'analisi dell’Università Vita- Salute San Raffaele che ipotizza una traiettoria geografica di diffusione del virus

Guardare all'epidemia e alle sue conseguenze, anche in termini di mortalità, oltre i dati regionali e i confini amministrativi. Questo uno degli obiettivi dello studio dell’Università Vita- Salute San Raffaele, condotto dal professor Carlo Signorelli, in via di pubblicazione sulla rivista specialistica Acta Biomedica che analizza i dati provinciali di mortalità per Covid-19.

A Monza e Brianza il tasso di mortalità che risulta dalla ricerca (aggiornata al 17 aprile) è pari a 69,9 decessi per 100mila abitanti. Un numero relativamente contenuto se confrontato con le cifre delle province più colpite dall'epidemia: Piacenza (258,5), Bergamo (255,9), Lodi (247,8) e Cremona (247,4). Dall’analisi dei dati pubblicati dalla Protezione Civile e dai siti delle regioni, relativi alle province della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Piemonte e della Val d’Aosta, emerge infatti che la provincia con il più alto tasso di mortalità cumulativa sia Piacenza (258,5 morti x 100.000 abitanti), seguita da Bergamo (255,9) e Lodi (247,8), cui seguono Cremona e Brescia. Tra le province del nord Italia segnate da più di 100 morti x 100.000 abitanti si trovano anche Parma, Alessandria, Lecco e Sondrio.

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Lo studio, realizzato nell’ambito del Progetto europeo Horizon 2020, però non si ferma qui e tenta di tracciare anche una "geografia" dell'epidemia, localizzando una traiettoria di diffusione tanto da ribattezzare il Covid-19 "Epidemia della A21" in riferimento al percorso dell’autostrada che tocca alcune delle province del nord Italia maggiormente colpite dal virus. 

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"Questi dati danno un’immagine della dinamica epidemica che sfugge quando si analizzano i dati aggregati su base regionale – ha dichiarato il primo autore della ricerca, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene presso l’Università Vita - Salute San Raffaele di Milano. L’epidemia non guarda ai confini amministrativi ma piuttosto alle grandi vie di comunicazione e scambio. Le 12 province più colpite appartengono a 4 regioni diverse e ciò testimonia come la diffusione abbia seguito delle dinamiche che andranno meglio studiate e che cercheremo di approfondire. La prossima fase del nostro studio comprenderà anche l’analisi dei dati complessivi di mortalità, non solo per le province, ma anche per comuni o distretti, per valutare i singoli focolai che probabilmente sono, in un primo momento, sfuggiti all’osservazione, nonché la quota di decessi non rilevati dal sistema di notifica COVID-19”.

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