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Coronavirus

In campo sicuri: la Croce Rossa di Monza fa i test sierologici ai giocatori di rugby

Grazie alla donazione di 250 test rapidi da parte del gruppo Santagostino

Duecentocinquanta test sierologici per testare i giocatori di rugby prima del loro ingresso sul campo. Un dono prezioso quello ricevuto dal Comitato di Monza della Croce Rossa Italiana.

Nei giorni scorsi la rete di poliambulatori specialistici Sant’Agostino ha donato al Comitato regionale Lombardia della Cri mille test rapidi. Un gesto di solidarietà e di sostegno alla Croce Rossa che dall’inizio della pandemia è impegnata in prima linea nella lotta contro il covid. I i test sierologici di tipo qualitativo (test sierologico rapido) con pungidito permettono attraverso il prelievo di una gocciolina di sangue capillare di rilevare l’eventuale presenza degli anticorpi IgM e IgG.

Il Comitato Area Sud Milanese (Opera) riceverà  150 test per  attività di screening sul personale volontario e cittadinanza fragile;  il Comitato di Monza impiegherà i 250 test assegnati per testare i giocatori durante la fase di pre-iscrizione ai campionati; il Comitato di Como, beneficiario di 600 test rapidi, li destinerà ad attività con la popolazione in più momenti dell’anno.

"Sin dall'inizio dell'epidemia, come Santagostino, abbiamo sostenuto che il testing estensivo con tutti i mezzi a disposizione, validati scientificamente, fosse un'arma fondamentale per combattere il virus - ha commentato Andrea Porcu, direttore generale del Santagostino - Ci sentiamo parte attiva di questa battaglia, insieme a tanti altri e siamo lieti, con questa donazione, di dare il nostro contributo a uno dei soggetti più attivi sul territorio nel fronteggiare il covid. In caso di ulteriori necessità siamo pronti a donarne ulteriori quantitativi".

“Siamo felici che il Santagostino abbia rivolto attenzione alla nostra associazione e ci permetta, con questi test rapidi, di continuare l’opera di tracciamento e contenimento del Covid-19 - ha detto la Presidente CRI Lombardia Sabina Liebschner - Da febbraio 2020, quando anche nel nostro Paese è scoppiata la pandemia, abbiamo fatto molto e siamo pronti a fare ancora quanto nelle nostre possibilità per sconfiggere questo virus, grazie anche al sostegno del territorio”.

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