rotate-mobile
Coronavirus

Salta l'incontro con il Ministro Speranza, ma non la battaglia di Damasco

Il ministro della Salute non ha incontrato il presidente dell'associazione monzese che da oltre una settimana ha intrapreso lo sciopero della fame per chiedere la riapertura di case di riposo e ospedali alle visite dei parenti

Mirko Damasco non incontra  il ministro Speranza, ma fa ugualmente arrivare al suo Ministero le istanze che da tempo porta avanti. E proprio in queste ore sta valutando la possibilità di interrompere momentaneamente lo sciopero della fame, anche se resta altissima l’attenzione sugli impegni che il Ministero si sarebbe assunto durante l’incontro.

Uno sciopero della fame (e un incontro richiesto) per far riaprire immediatamente ospedali e Rsa ai parenti dei degenti e degli ospiti.

Nell’attesa di valutare una possibile pausa  dello sciopero della fame (giunto al nono giorno) il monzese sollecita a proseguire nella battaglia. Invita il mondo dei social ad "intasare" la casella di posta elettronica del ministro (segreteriaministro@sanita.it) chiedendo esplicitamente la riapertura delle strutture sanitarie e delle case di riposo.

Il colloqui con alcuni esponenti del Ministero della Salute è comunque avvenuto. “È stato un incontro serrato, sincero e aperto per cui ringrazio molto l'onorevole Zampa  - precisa - Ringrazio meno il ministro Speranza che ha deciso di non incontrarci personalmente. Se si ha il tempo di incontrare i giornalisti si può avere il tempo di mettere la faccia davanti ad un'asssociazione che rappresenta migliaia di cittadini”. 

Durante il colloquio è emersa la difficoltà di entrare nelle case di riposo, e anche i numerosi ostacoli che ci saranno con gli ingressi nelle strutture sanitarie con i green pass. Rimbalzando le competenze alle Regioni. 

"L'incontro ha avuto due fasi - prosegue Damasco - Una fase blanda in cui sostanzialmente ci è stato detto che il Ministero è consapevole del fatto che nonostante la legge nelle Rsa non si entra e che nonostante il Green Pass non si entrerà negli ospedali ma che il compito è delle Regioni. 

"Abbiamo rappresentato al Ministero la nostra insoddisfazione per queste risposte sottolineando appunto che parliamo del Ministero della Salute che ha ovviamente poteri - precisa -  si è impegnato a realizzare urgentemente, anche con l'aiuto di esperti che gli abbiamo segnalato, un protocollo per le riaperture, preciso, attuabile ed uguale per tutti. Un protocollo che poi verrà portato in conferenza Stato Regioni per l’approvazione e la sua trasformazione in obbligo di legge. Assicurandosi che venga attuato e qualora non rispettato vengano fatte sanzioni”. Damasco a breve dovrebbe anche avere un incontro con il coordinatore della Conferenza Stato Regioni.

“Lo sciopero  della fame non è affatto, come alcuni la intendono, un'azione ricattatoria precisa Damasco in un lungo post sul suo profilo Facebook È una forma di dialogo: la più potente e la più importante nella pratica della non violenza. Al contempo è una forma di solidarietà rispetto alle sofferenze fisiche che molti pazienti ricoverati soli e senza parenti hanno subito e subiscono”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salta l'incontro con il Ministro Speranza, ma non la battaglia di Damasco

MonzaToday è in caricamento