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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

“Tutti vaccinati entro giugno”: la Lombardia dovrebbe aumentare il ritmo del 1.200%

Il piano di Bertolaso non è impossibile da realizzare ma è molto complicato

La Lombardia punta a concludere la campagna vaccinale entro l’inizio dell’estate, più precisamente entro fine giugno. Lo ha detto il neo coordinatore della campagna vaccinale del Pirellone Guido Bertolaso. Quella pronunciata dall’ex capo della protezione civile è una frase che ha il sapore di una (legittima) dichiarazione di guerra al virus.

È possibile? Certo, tutto è possibile. Però c’è un però (anzi, molti più di uno). Se ci fossero tutte le dosi necessarie (e non ci sono a causa delle carenze produttive delle case farmaceutiche), se la campagna vaccinale di massa partisse venerdì 5 febbraio (e non può partire dato che manca la materia prima) bisognerebbe inoculare almeno circa 140mila dosi al giorno per coprire tutta la Lombardia (contando un richiamo). Sono tante? In numero assoluto no, Israele — Stato che ha una popolazione di 10 milioni di abitanti, quindi equiparabile alla Lombardia — dichiara di somministrare 200mila dosi di vaccino al giorno. Quindi sì, è fattibile.

Tuttavia la Regione, almeno per il momento, ha una media molto più bassa: numeri alla mano inocula 11.519 vaccini al giorno con punte di oltre 25mila (il calcolo è stato fatto dal 4 gennaio al 3 febbraio, quindi escludendo i giorni di festa durante i quali la campagna ha rallentato “Non richiamo i medici dalle ferie per fare i vaccini”, aveva detto l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera).

In breve: la campagna vaccinale lombarda dovrebbe accelerare di prepotenza, meglio: dovrebbe decollare come un razzo dato che le somministrazioni — secondo premesse abbastanza irrealistiche — dovrebbero aumentare del 1.200% (milleduecento percento!).

Sempre ragionando nel campo delle ipotesi (perché purtroppo per il momento non c’è nessun dato a sostegno di tutto ciò): se la Regione tenesse la media di vaccinazione degli ultimi tre giorni (18.577) fino a fine febbraio e poi iniziasse la campagna di massa il primo di marzo dovrebbe mantenere una media di 157mila vaccinazioni al giorno per completare entro fine giugno.

Perché non si può fare un calcolo accurato

Sono comunque calcoli spannometrici, per il momento non si può arrivare a un risultato certo e solido perché ci sono troppe variabili in gioco. Non c’è nessun algoritmo in grado di calcolare quando la Lombardia sarà completamente immune al virus. Per fare un calcolo decisamente più accurato bisognerebbe inserire dei parametri che al momento non possono essere definiti. Primo tra tutti: quando verrà coperto il fabbisogno di vaccini? L’Ema approverà altri farmaci? Saranno monodose o necessiteranno di un richiamo?

È difficile, se non impossibile, districarsi tra tutte queste varianti. Per questo si naviga a vista e, almeno per i prossimi giorni, tutta Europa continuerà a farlo.

Come sta proseguendo la campagna vaccinale

La campagna vaccinale in Lombardia, comunque, negli ultimi giorni sta procedendo abbastanza regolarmente (dopo la battuta d’arresto causata dal taglio delle case farmaceutiche). Secondo l’ultimo bollettino pubblicato alle 8.04 di oggi in tutta la Regione sono state iniettate 359.899 dosi (su 390.630 disponibili, il rapporto è del 92.13 %). La fascia d'età maggiormente coperta è quella tra i 50 e i 59 anni, con 102.474 'pazienti' sul totale. Seguono le fasce tra i 40-49 (73.898), 30-39 (57.172) e 60-69 (47.743). Inoltre le persone che sono completamente immuni al virus (cui è stata somministrata anche la seconda dose) sono 123.770.

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La campagna vaccinale: cosa succederà quando ci saranno i vaccini

La Regione, comunque, si sta organizzando per il prossimo step. La squadra di Fontana sta cercando medici e infermieri (gratis) per iniettare i farmaci. Non solo: il siero si potrà ricevere anche in farmacia, dai medici (fuori dai loro ambulatori) e numerosi cinema hanno chiesto di esser convertiti in maxi centri vaccinali.

Bertolaso — che nel suo piano immagina (giustamente) vaccinazioni h24 in tutti gli spazi disponibili — inoltre ha intenzione di snellire i processi burocratici. Più nel dettaglio vorrebbe che i documenti legati al consenso informato vengano compilati a casa e non sul posto. “Dobbiamo vaccinare gli italiani, i lombardi e non aumentare la burocrazia”. Come dargli torto.

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