rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus Vimercate

Pazienti covid ospedalizzati: ecco cosa succede a un anno dalle dimissioni

I dati di un interessante studio al quale ha partecipato anche l'ospedale di Vimercate

La Tac toracica a un anno dalla dimessione  presenta alterazioni per lo più lievi nel 46% dei casi del gruppo di pazienti covid trattati con l'ossigeno, nel 65% del gruppo il casco CPap e nell’80% di quelli che sono stati intubati. I pazienti più anziani e quelli che sono stati intubati sono a maggior rischio di sviluppare conseguenze radiologiche polmonari. Di più: a un anno dalla dimissione, persiste uno stato di dispnea da sforzo nel 35% dei casi totali. A dimostrazione che le alterazioni polmonari presenti a un anno dalla dimissione per polmonite bilaterale da covid , sono modeste rispetto alla gravità della pregressa  infezione.

Questo quanto emerge dallo stadio multicentrico che ha visto coinvolta anche la Pneumologia dell'ospedale di Vimercate diretta dal dottor Paolo Scarpazza. Lo studio (capofila la Pneumologia univeristaria dell'ospedale San Gerardo di Monza, con il coinvolgimento di altre strutture lombarde di Pneumologia e di Radiologia) ha coinvolto un gruppo di pazienti colpiti dal covid nei mesi scorsi. 

La ricerca e i suoi risultati sono stati pubblicati su Respiratory Research, tra le più autorevoli riviste scientifiche internazionali al mondo. “Lo studio - spiega Scarpazza - ha valutato la presenza di eventuali sequele polmonari su un gruppo di 287 pazienti, ricoverati a Vimercate, per polmonite bilaterale da covid. I malati (senza danni polmonari precedenti) sono stati suddivisi in tre gruppi a seconda del trattamento prestato, in base alla gravità dell’infezione: solo ossigenoterapia, casco Cpap, intubazione e ventilazione meccanica in terapia intensiva”.

Tutti i pazienti sono stati valutati a 6 mesi dalla dimissione (con lastre al torace, un test di funzionalità respiratoria, una visita pneumologica) e rivalutati a un anno (con una Tac toracica ad alta risoluzione e, come in precedenza, un test di funzionalità respiratoria e la visita pneumologica).

“I risultati ottenuti -prosegue  - dimostrano che, fra i test di funzione respiratoria, il più sensibile è risultato il DLCO (la diffusione alveolo capillare, che valuta come avviene il passaggio dell'ossigeno dal polmone al sangue), che ha evidenziato una compromissione di lieve entità nel 53% dei pazienti trattati solo con ossigeno, nel 29% di quelli trattati con Casco CPAP e nel 49% di quelli intubati”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pazienti covid ospedalizzati: ecco cosa succede a un anno dalle dimissioni

MonzaToday è in caricamento