rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Green pass per tutti: cosa cambia. Multe e stipendi, cosa rischiano gli 'irriducibili'

Da venerdì entra in vigore l'ultimo decreto del governo Draghi. Cosa prevede

E' la settimana del green pass. Da venerdì 15 ottobre, a Monza e nel resto d'Italia, entra in vigore il decreto del governo guidato dal presidente del consiglio Mario Draghi con "misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde covid-19". 

La grande novità è una: dalla fine di questa settimana, tutti - sia i lavoratori pubblici, sia quelli privati - per entrare nei luoghi di lavoro dovranno essere necessariamente in possesso della certificazione verde anti covid, che si ottiene con la vaccinazione, con un tampone negativo, valido 48 ore, o con un certificato di guarigione dalla malattia. 

Nessuno è escluso dal provvedimento ed è lo stesso decreto a delineare i contorni dei controlli e delle relative sanzioni per gli "irriducibili". 

Chi controlla il green pass a lavoro

"Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni", si legge nel decreto, che non effettua distinzioni tra i luoghi di lavoro pubblici e quelli privati.

In buona sostanza, quindi, da venerdì 15 ottobre senza green pass non si può andare a lavorare. Anche perché il mancato rispetto delle regole comporta delle sanzioni. 

Green pass a lavoro, le multe e gli stipendi (bloccati)

Il decreto prevede che il personale ha l’obbligo del green pass e, "se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del certificato verde. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro".

Quindi chiunque non potrà lavorare perché sprovvisto di green pass sarà considerato assente ingiustificato e lo stipendio sarà sospeso già dal primo giorno di assenza, anche se non ci sarà nessun licenziamento. Con la presentazione del certificato verde, il lavoratore potrà rientrare in azienda. L'obbligo è previsto anche per i non assunti, che però devono entrare nei luoghi di lavoro, mentre "per le aziende con meno di 15 dipendenti è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di certificato verde".

Inoltre, si legge ancora nel decreto, "è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di green pass".

Il green pass col tampone

Il decreto green pass prevede inoltre tamponi covid gratis per i soggetti fragili che non possono vaccinarsi. I prezzi dei tamponi sono invece calmierati per gli altri cittadini. Scendono a 15 e 8 euro fino al 31 dicembre, data in cui dovrebbe terminare lo stato di emergenza, con ampliamento per le farmacie. 

Nelle ultime ore alcune forze politiche - la Lega su tutte - stanno cercando di allungare la validità del tampone negativo a 72 ore, ma per il momento la "soglia" resta ferma a 48 ore.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Green pass per tutti: cosa cambia. Multe e stipendi, cosa rischiano gli 'irriducibili'

MonzaToday è in caricamento