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Coronavirus

Il Pd di Monza e Brianza chiede la riapertura dei centri vaccinali di prossimità

La richiesta in un documento presentato alla Regione Lombardia e all'Ats Brianza

Il Pd chiede che la Regione affianchi agli hub vaccinali anche i centri di vaccinazione di prossimità già individuati dalle amministrazioni comunali. Questo, in sintesi, il contenuto del manifestato presentato dai dem di Monza e Brianza e indirizzato al Pirellone e all'Ats Brianza.

“Chiediamo con forza – si legge nel comunicato – che accanto agli hub identificati dalla Regione, vengano attivati i centri vaccinali di prossimità, messi a disposizione dai Comuni. Riprendendo anche l’attività dei centri che erano stati attivati in funzione della vaccinazione degli over 80 (Lissone, Nova Milanese-Muggiò, Seregno, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Misinto)”.

Il Pd brianzolo ribadisce anche l’importanza strategica del PalaBanco Desio: il secondo palazzetto dello sport della Lombardia, facilmente raggiungibile, dove erano state attivate 9 linee vaccinali. “Questa struttura pubblica – si legge ancora nel documento – perfettamente funzionante e in grado di proseguire l’attività è stata esclusa dall’elenco dei centri di vaccinazione di massa. Sono state individuate strutture private in cui nei primi giorni di attività si sono registrati gravi disagi e ritardi. Questi centri purtroppo presentano limiti dovuti ai posteggi e alle condizioni logistiche che non consentiranno, in prospettiva, l’apertura di ulteriori linee vaccinali". Da qui la richiesta di riaprire anche il centro vaccinale presso il palazzetto dello sport di Desio.

“Gli unici motivi che ci spingono a rendere pubblica questa richiesta a Regione e ad Ats Brianza – si legge ancora nel documento del Pd – sono la salute delle persone, la massima accessibilità alle vaccinazioni, la prossimità più ravvicinata possibile dei luoghi di erogazione al fine di garantire più sicurezza, più efficienza, più efficacia, più tempestività alla fase vaccinale massiva, come la situazione pandemica e la necessitò di un ritorno ad una vita e ad un lavoro normali. Il diritto alla salute va garantito, fin da subito, a tutti in modo equo, prossimo, sostenibile ed efficace”.

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