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Vaccino, in Brianza servirebbero oltre 6mila dosi al giorno per l'immunizzazione entro l'estate

In tutta la Lombardia, secondo la ricerca di Uil, per immunizzare la popolazione prima della fine della prossima estate - risultato che si avrebbe quando il 75% delle persone è vaccinato - servirebbero circa 70mila dosi al giorno

Per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge entro fine agosto e sperare di tornare alla normalità, a Monza e Brianza sarebbero necessarie 6.128 dosi di vaccini anti-covid al giorno, mentre fino a ora sono state somministrate un totale di 245.100 dosi in tutta la Lombardia. A dirlo uno studio condotto dalla Uil del Lario che a livello nazionale, provincia per provincia, ha individuato il fabbisogno teorico di approvvigionamento di vaccini.

In Regione, secondo la ricerca, per immunizzare la popolazione prima della fine della prossima estate - risultato che si avrebbe quando il 75% delle persone è vaccinato - servirebbero circa 70mila dosi al giorno. Per effettuare la somministrazione dei vaccini, in provincia di Monza e Brianza dovrebbero essere coinvolti 509 medici di famiglia.

Secondo la ricerca del sindacato, a Monza e provincia per raggiungere l'immunità dei cittadini tra il 1 febbraio e il 31 agosto, prima di questa data almeno 649.557 persone dovrebbero ricevere la prima dose e altrettante la seconda su un totale di 866.076 abitanti. 

Le stime dello studio condotto dalla Uil del Lario tengono conto della doppia dose di vaccino e considerano il periodo che parte dall'1 febbraio e arriva al 31 agosto. Al momento la capacità di somministrazione calcolata da Palazzo Lombardia è di 10mila dosi al giorno, e potrebbe raggiungere le 15mila in una seconda fase. I vaccini inoculati sono meno di quelli previsti inizialmente anche per colpa dei ritardi nelle consegne da parte della casa farmaceutica Pfizer

"Siamo preoccupati dalle notizie riguardanti la carenza/ritardo della fornitura dei vaccini da parte delle ditte produttrici - si legge nella nota di Uil Lario - e che a tutt’oggi non è stato definito un piano di somministrazione dei vaccini organico nel momento in cui sarà garantito il pieno approvvigionamento degli stessi".

"Sulla base di questi dati - continua il sindacato - appare quindi necessario che i vari livelli istituzionali, nazionali e regionali, per le proprie competenze, il primo per garantire l’adeguata fornitura dei vaccini e il secondo per la programmazione e organizzazione della somministrazione degli stessi, devono impegnarsi per superare le criticità".

"Auspichiamo - conclude Uil Lario - che la crisi di Governo in atto non determini un ulteriore rallentamento dei processi necessari e indispensabili per raggiungere gli obbiettivi di immunizzazione di massa. L’eventuale differimento della soluzione pandemica avrebbe conseguenze economiche e sanitarie ancora più drammatiche di quelle già in essere e non più sostenibili dal Paese".

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