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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus

Deve andare al lavoro l'infermiere che ha un rapporto stretto con un contagiato?

Ecco le nuove indicazioni per gli operatori sanitari

Se un operatore sanitario ha un rapporto stretto con una persona contagiata dal covid "viene posto in sorveglianza sanitaria senza isolamento domiciliare con l’obbligo di eseguire tamponi con frequenza giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con il soggetto positivo". 

Così si legge sul sito di Ats Brianza. Una situazione oggi più che mai diffusa. Medici, infermieri ed operatori socio sanitari (oss) sono al centro di questa nuova ondata pandemica. Molti sono stati nuovamente contagiati e quindi si trovano in quarantena.

In questo caso, però, quando si parla di contatto stretto, non ci si riferisce al caso di operatori sanitari che lavorano nei reparti covid. Ma di operatori sanitari che entrano in contatto stretto con persone contagiate al di fuori dell'ambito lavorativo.

"L'esempio è quello dell'infermiere che scopre che la moglie è covid positiva - spiega Donato Cosi segretario territoriale NurSind Monza e Brianza, e componente della direzione nazionale NurSind -. Nella prima ondata rimaneva a casa in quarantena. Adesso, naturalmente se non ha sintomi, va ugualmente al lavoro e ogni giorno si sottopone al tampone che dovrebbe essere erogato dall'azienda". 

In queste ultime settimane, anche negli ospedali della Brianza, medici e infermieri sono stati messi in ginocchio dai contagi. "Un grazie immenso a tutti i colleghi che si stanno accollando per l'ennessima volta una grande mole di lavoro. Anche quello dei loro colleghi che, purtroppo, sono a casa con il virus", aggiunge Cosi. 

Situazione diversa, invece, se ad entrare in contatto con un positivo è una persona che non lavora nell'ambito sanitario. 

Se la persona non è vaccinata o non ha completato da almeno 14 giorni il ciclo vaccinale deve mettersi in quarantena con isolamento domiciliare. Un isolamento che durerà 10 giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo. Poi si dovrà sottoporre al tampone molecolare o antigenico, con risultato negativo.

Diverso il percorso per la persona che ha concluso il ciclo vaccinale con due dosi da più di 120 giorni e ha il green pass ancora valido. Se è asintomatica va in quarantena con isolamento domiciliare per 5 giorni dall'ultimo contatto con il soggetto positivo, poi dovrà sottoporsi al tampone molecolare o antigenico con risultato negativo.

Se la persona ha ricevuto la dose booster o ha completato il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti, o è guarito dal covid negli ultimi 120 giorni, è posto in auto sorveglianza senza isolamento domiciliare per 5 giorni, con vigilanza sulla comparsa di sintomi sospetti di covid e l'obbligo di indossare la mascherina Fpp2 per almeno 10 giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo.

Alla prima comparsa dei sintomi deve sottoporsi al  test antigenico rapido o molecolare prescritto dal medico di famiglia.

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