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Fontana: "Zona arancione battaglia di tutti, no a province differenziate"

L'orientamento del governatore è di proseguire nel chiedere che tutta la Lombardia diventi "arancione"

Non ci saranno province lombarde arancioni in una regione per il resto rossa. Lo ha chiarito il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, nel pomeriggio di giovedì, dopo avere discusso con i presidenti delle province e i sindaci delle città capoluogo: "Tutti quanti insieme - ha detto - abbiamo deciso di continuare battaglia in maniera unitaria e di non fare richiese per il momento di differenziazione territoriale".

Fontana ha insistito sul fatto che "i dati mostrano come l'epidemia in questo momento stia assumendo un comportamento 'unitario' sul territorio". Ha poi ricordato come in modo unitario sia stata assunta l'ordinanza del 22 ottobre, che tra l'altro istituiva il coprifuoco notturno in anticipo sul Governo, e ha evidenziato come, per la prima volta dall'inizio della nuova ondata di Covid, il totale dei ricoverati in regione abbia segno negativo rispetto al giorno precedente: 32 persone in meno. "Un nuovo piccolo segnale di miglioramento. Potrebbe essere un dato isolato o l'inizio della discesa, i numeri non sono alti come l'ondata che abbiamo affrontato a marzo, ma i nostri ospedali si stanno occupando con enorme impegno di 8.291 persone ricoverate e 915 pazienti in terapia intensiva. Consolidare il segno 'meno' su questi due numeri è la nostra assoluta priorità: cautela, distanziamento e mascherine".

I presidenti delle regioni italiane, in precedenza, avevano chiesto al Governo di rivedere i parametri su cui stabilire se una regione è in zona rossa, gialla o arancione, chiedendo di diminuirli. Da diversi giorni Fontana va ripetendo la convinzione che la Lombardia abbia ormai numeri "da zona arancione" e non più rossa.

"L'ho voluto fortemente fin dai giorni scorsi e sono soddisfatto che oggi tutti i Sindaci dei capoluoghi lombardi abbiano accettato che la Lombardia prosegua compatta la battaglia contro il covid19. Sono convinto che solo uniti si vince: abbassare ora la guardia in una zona magari meno colpita di altre significherebbe prolungare ancora la fase delle restrizioni" ha spiegato il sindaco di Monza Dario Allevi a commento della videoconferenza tenutasi nella giornata di mercoledì con i primi cittadini e Regione Lombardia. "Con il Presidente Fontana ci siamo dati appuntamento fra una settimana per valutare ancora una volta insieme l’evoluzione epidemiologica ed eventualmente ipotizzare qualche allentamento delle misure attuali" ha aggiunto.

Fino al 27 novembre dunque tutta la Lombardia sarà zona rossa, Monza compresa. "Prorogheró fino a quella data la sospensione delle strisce blu, dei parcheggi a disco orario e dei divieti di sosta per il lavaggio strade a Monza" ha specificato il primo cittadino monzese. Intanto nella mattinata di venerdì 20 novembre il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un'ordinanza che rinnova le misure restrittive in vigore in Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d'Aosta. La nuova ordinanza sarà valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020. 

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