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Sono gli ultimi giorni della Lombardia in zona rossa? La regione ora 'vede' l'arancione

La Lombardia sembra prossima a lasciare la zona rossa. Anche Fontana si sbilancia

Un rosso un po' più "sbiadito". E un arancione che sembra avvicinarsi a grandi passi. Questi potrebbero essere gli ultimi giorni della Lombardia in zona rossa, la fascia di rischio epidemico più alto che la regione occupa ormai stabilmente dal 15 marzo scorso. 

L'ultima ordinanza del ministero della salute, Roberto Speranza, ha decretato le restrizioni e i divieti più duri per i capoluoghi lombardi anche per i giorni dopo Pasqua e sarà in vigore fino al prossimo 11 aprile. Dal lunedì successivo, il 12, la situazione potrebbe però finalmente cambiare e la Lombardia potrebbe entrare in arancione.

I dati epidemiologici della Lombardia sono, infatti, in miglioramento: l'indice Rt è sceso sotto quota 1 - sarebbe addirittura da zona gialla, che però fino al 30 aprile non esiste più per decisione del governo Draghi - e la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti che fa scattare in automatico la zona rossa è prossima ad essere superata verso il basso. L'unico scoglio che può causare qualche preoccupazione è il tasso di occupazione degli ospedali: reparti ordinari e terapie intensive, ieri -17, si stanno svuotando ma ancora un po' troppo lentamente. 

Da lunedì Lombardia in zona arancione?

Nonostante questo, dal presidente Attilio Fontana, a più riprese sono arrivate parole che profumano di ottimismo. Il giorno di Pasqua il governatore si era lasciato andare a una prima previsione: "Davanti a noi abbiamo giorni decisivi. Iniziare la campagna massiva con i vaccini finalmente in arrivo, far abbassare i dati ospedalieri e lasciare la zona rossa, spero per sempre, così da poter parlare - garantendo la salute - di aperture, normalità e lavoro. Sempre Forza Lombardia", aveva auspicato. 

Martedì, durante un webinar, la seconda "puntata". "I numeri della nostra regione stanno migliorando e, se continuerà così, spero che venerdì potremo chiedere di tornare arancioni. Non posso dare la certezza, ma da questo osservatorio la situazione dal punto di vista epidemiologico sta migliorando, sta rallentando, i numeri sono positivi", ha detto il numero uno del Pirellone. 

Fontana ha poi auspicato che, a partire da fine aprile, si possa "ricominciare con una serie di riaperture", passaggio fondamentale per tornare "alla normalità", in vista poi della svolta che, secondo il governatore, arriverà quando, verso la fine di giugno, "se arriveranno i vaccini", si potrà "vivere con più tranquillità la presenza del virus, che ci farà molta meno paura. Dalla fine di giugno si potrebbe riparlare di acquistare delle libertà", ha concluso. 

Cosa cambia in zona arancione

Il passaggio in zona arancione significherebbe una boccata d'ossigeno per i negozi, che potrebbero riaprire. Bar e ristoranti, invece, resterebbero ancora chiusi potendo lavorare soltanto con asporto e consegne a domicilio. In arancione tornerebbero a scuola - con lezioni in presenza dal 50 al 75% - anche i ragazzi delle superiori, mentre dagli asili alla prima media gli alunni torneranno in aula già dal 7 aprile, a prescindere dal colore della regione. 

In più i cittadini sarebbero liberi di girare nel proprio comune e ritornerebbe la deroga per far visita una volta al giorno ad amici e parenti, che invece con la zona rossa "classica", scattata di nuovo martedì 6 aprile, sparirà.

La verità si saprà venerdì 9 aprile, quando l'istituto superiore della sanità pubblicherà il suo report settimanale sull'andamento dell'epidemia. Da quei dati, poi, il ministero della salute firmerà l'ordinanza con i colori della regione. E adesso la Lombardia spera di lasciare il rosso.

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