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Spostamenti vietati e chiusure: i divieti se la Lombardia diventa zona rossa

Il governatore Attilio Fontana si era detto contrario a questo scenario. Ma a decidere se la Regione sarà tra quelle considerate più a rischio saranno i dati sull'andamento dell'epidemia

Spostamenti non necessari vietati, negozi chiusi e stop anche a mercati, bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Questo lo scenario del nuovo lockdown che in Lombardia potrebbe entrare in vigore a partire da venerdì 6 novembre se la Regione verrà inclusa nelle zone rosse previste dal nuovo Dpcm. Le misure restrittive dovrebbero essere in vigore solo in via temporanea e qualora il quadro epidemiologico dovesse migliorare potrebbero venire attenuate già dopo 15 giorni.

I governatori di diverse Regioni, compreso quello lombardo Attilio Fontana, avevano espresso contrarietà rispetto alla differenziazione tra zone rosse, arancioni e verdi, oltre che rispetto al lockdown quasi totale per le prime. A decidere dell'entrata della Lombardia in zona rossa dovrebbero essere i dati oggettivi sull'andamento dell'epidemia da Covid-19. L'elenco delle regioni considerate più a rischio verrà reso noto mercoledì 4 novembre.

Proprio sui numeri dei positivi, che dovrebbero essere incontrovertibili, si è nel frattempo scatenata una polemica perché dovranno essere i presidenti di Regione a mettere la firma (e di conseguenza la faccia) sui provvedimenti. Per questo martedì i governatori hanno scritto una lettera a Conte in cui esprimono preoccupazione per i passaggi del Dpcm che "esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e Province autonome, ponendo in capo al governo ogni scelta e decisione" e vogliono "un contraddittorio per l'esame dei dati" insieme ai tecnici dei dipartimenti regionali. 

Cosa si può fare in zona rossa

Nel caso dovesse essere confermata la presenza lombarda tra le 'Regioni rosse', ovvero quelle dove le misure saranno più pesanti, visto il nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte a partire da giovedì - e per 15 giorni - saranno consentiti solo gli spostamenti giustificati da motivi di necessità, lavoro e salute, dietro presentazione della autocertificazione. Permessi, naturalmente, anche tutti i movimenti casa-lavoro e scuola-lavoro.

A rimanere aperti sarebbero alimentari, supermercati, mercati alimentari e bar e ristoranti ma solo per l'asporto e fino alle 22, orario in cui a livello nazionale verrà applicato il coprifuoco. A rimanere aperti anche asili, materne, scuole elementari e classi prime delle medie. Salve, poi, le attività produttive industriali e commerciali, che dovranno ovviamente rispettare tutte le norme anti covid.

Per quanto riguarda lo sport, in zona rossa, sarà consentita solo l'attività motoria individuale nei pressi della propria abitazione, con obbligo di indossare la mascherina e a rimanere distanza di almeno un metro da chiunque altro. 

Cosa non si può fare in zona rossa

Ad essere vietati sarebbero appunto tutti gli spostamenti non necessari. Chiusi i mercati non alimentari, tutti i locali di ristorazione (salvo che per l'asporto), oltre alle scuole che dalla seconda media in poi faranno lezioni solo a distanza.

Sopra i sei anni d'età saranno obbligatorie le mascherine anche in classe. I trasporti, infine: il coefficiente di riempimento, rispetto alla capacità reale, sarà del 50% e non più dell'80%. 

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