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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lombardia zona rossa o arancione? La 'guerra' va avanti: è il giorno del ricorso al Tar

È il giorno del ricorso del Pirellone al Tar: "Si impugnano i criteri per i livelli di rischio"

Non si ferma la battaglia della Lombardia. Martedì, infatti, è il giorno in cui il Pirellone - per ammissione dello stesso governatore, Attilio Fontana - depositerà il ricorso al Tar contro la decisione del ministero della Salute che ha "sistemato" la regione in zona rossa fino al prossimo 31 gennaio. 

Così, dopo le polemiche a parole, si passa ai fatti e la giunta Fontana è pronta a portare l'esecutivo davanti ai giudici amministrativi. "Ho predisposto il ricorso che verrà depositato al Tar del Lazio fra questa sera e domani mattina", ha annunciato lunedì sera il presidente.  

"Si impugna il decreto nella parte in cui vengono dettati i criteri per la classificazione facendo riferimento agli scenari e livelli di rischio. Sulla validità di alcuni parametri erano già stati sollevati dubbi parecchie volte in sede di Conferenza Stato Regioni", ha spiegato. Quindi, più nel dettaglio: "Il parametro Rt è prevalente sugli altri ed è diventato ancora più invasivo dopo l'abbassamento delle soglie per entrare nelle fasce di rischio rosse, arancio e gialle. L'Rt è comunque un parametro strutturalmente in ritardo, in quanto si riferisce alla settimana dal 23 al 30 dicembre, oltre al fatto che non può essere l'unico".

Ricorso al Tar, cosa chiede la Lombardia? 

Ma cosa chiede la Lombardia? Sostanzialmente il presidente della regione vorrebbe che fosse decretato un livello di rischio arancione, quello immediatamente precedente al rosso. 

"Sono convinto che l'applicazione più coerente e corretta dei parametri - ha rimarcato proprio Fontana - dovrà coerentemente condurre la Regione Lombardia dalla zona rossa a quella arancione. Nel caso in cui il Governo desse un riscontro alle nostre richieste, saremo pronti a ritirare il ricorso", ha concluso. 

In zona arancione per i cittadini ci sarebbero più libertà - la zona rossa è una sorta di lockdown soft -, ma soprattutto quasi tutti i negozi potrebbero aprire senza problemi e la tenuta economica della regione sembra essere in effetti la preoccupazione più sentita al Pirellone. La palla passa ora ai giudici. 

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