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I no green pass non si arrendono: di nuovo in piazza al grido di 'libertà'

Anche sabato pomeriggio il Comitato Liberi Pensatori ha organizzato un presidio a Monza in piazza Trento e Trieste

Lo avevano annunciato: anche ad agosto avrebbero continuato a manifestare pacificamente la loro opposizione al passaporto verde.E così è stato anche sabato 7 agosto, quando ola città ha iniziato a svuotarsi.

Erano un po' meno rispetto alle passate manifestazioni. Qualcuno era già partito per le vacanze, altri comunque sono arrivati anche da fuori Monza con il passaparola del Comitato e alcuni presidi organizzati anche nel milanese.

Alle 18, puntuale, come ormai succede da circa tre settimane, Gaetano Rotondo, presidente del Comitato, ha dato il via al presidio davanti al Monumento ai Caduti. 

Il copione è rimasto immutato: le persone hanno liberamente raccontato la loro esperienza, e liberamente hanno espresso il loro dissenso contro il provvedimento del Governo. Oltre un'ora in piedi ad ascoltare e ad applaudire, molti senza mascherine. 

Molti i genitori presenti. A prendere la parola anche un'insegnante, ormai vicina alla pensione, che non si è vaccinata e che non  ha alcuna intenzione di farlo malgrado le indicazioni del Governo che impongono la vaccinazione al corpo docenti. La professoressa brianzola comunque non ha intenzione di farsi vaccinare e ha annunciato che continuerà a fare lezione dalla strada. Si doterà di una sedia e sarà presente per i suoi ragazzi che potranno seguirla dalla finestra dell'aula.

Molti genitori presenti in piazza hanno dichiarato, qualcuno anche al microfono, la non volontà di vaccinare i figli e l'intenzione - se nel frattempo non ci saranno modifiche al provvedimento - di chiedere l'educazione parentale. 

Qualcuno ha invocato una sorta di 'rivolta': presentarsi numerosi sui treni a lunga percorrenza o in biblioteca non muniti di green pass. 

L'incontro è stato introdotto l'avvocato Linda Corrias che ha puntato il dito contro le limitazioni introdotte dal green pass. "Non dobbiamo reagire - ha dichiarato - Dobbiamo rimanere fermi nel nostro diritto di scelta. Il lasciapassare è discriminatorio e ci rivolgeremo al Tar. Di mezzo non c'è solo la nostra salute, ma anche quella dei nostri bambini".

Il Comitato - che a breve si trasformerà in associazione culturale - ritornerà in piazza anche mercoledì. 

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