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Studenti in piazza a Monza, il sit-in di protesta: "Giù le mani dalla scuola"

La manifestazione - che si svolgerà nel rispetto delle misure anti-covid - è in programma lunedì mattina in piazza Trento e Trieste

Non chiederanno di poter tornare in classe: è un sogno di normalità che è ancora irrealizzabile. Ma faranno sentire la propria voce per esprimere il proprio malcontento e gli errori della didattica a distanza. Lunedì 23 novembre gli studenti di Monza si sono dati appuntamento in piazza per un sit-in di protesta nel rispetto delle normative anti-covid.

"Giù le mani dalla scuola", questo lo slogan che riassume le motivazioni dell'inizitiva in programma dalle 8 alle 14 in piazza Trento e Trieste. "Abbiamo deciso di scendere in piazza per manifestare il malcontento prodotto dalla misure dalla didattica a distanza- afferma Andrea Scicutella - Il nostro obiettivo è quello di palesare il malcontento generato dalla situazione in cui siamo costretti a seguire le lezioni, spesso senza i device adatti ed impiegando ore davanti al pc,certamente la DAD mette in difficoltà studenti e studentesse e per questo non la condividiamo”.

Smartphone, pc e tablet al seguito, i ragazzi seguiranno le lezioni online in piazza per puntare l'attenzione su una situazione ormai insostenibile: "Non saremo in piazza per chiedere al Governo una repentina riapertura delle le scuole ma per ribadire quello che non è stato fatto. Saremo in piazza per palesare la situazione in cui ci hanno ridotto scegliendo di non attuare una organizzazione efficiente,perché non sono stati stanziati abbastanza fondi al trasporto pubblico, perché il materiale didattico necessario non ci è stato fornito" prosegue la note dell'Unione Studenti di Monza

“L’iniziativa è nata come una protesta spontanea ed un po’ azzardata - aggiunge Sofia Villapiano - ma successivamente, con l’aiuto di altri studenti e studentesse, l’iniziativa ha preso forma dando la possibilità a tutti coloro che hanno bisogno di esprimersi, l’occasione per farlo, seppur con una metodologia silenziosa e discreta. Ci siamo ispirate ad iniziative come quella di Studenti Presenti Milano, che prima di noi avevano già organizzato questo tipo di Sit-in- conclude Sofia -decidendo però di preservare l’idea di origine dalla quale siamo partite”.

"Le scuole dovranno riaprire ma di certo non come prima: mancano i soldi per il trasporto pubblico con più corse, il diritto allo studio con una legge strutturale, più aule e spazi e il recupero degli edifici abbandonati, i device e connessione gratuita, rivogliamo il futuro di tutti e tutte che pezzo per pezzo ci state togliendo" concudono i ragazzi. 

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