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Coronavirus, Monza dice addio a Don Franco Carnevali parroco di San Carlo

Il sacerdote, 68 anni, è una delle vittime del Covid-19

Don Franco Carnevali, parroco di San Carlo, è una delle vittime del coronavirus. Il sacerdote, 68 anni, è morto domenica 22 marzo.

La comunità pastorale Santissima Trinità d'Amore che insieme alla parrocchia di San Carlo - dove il parroco abitava - comprende anche Sacro Cuore di Triante e San Giuseppe piange Don Franco, da sempre impegnato nell'attività pastorale dedicata agli stranieri e ai giovani e vicino ad Azione Cattolica.

Don Franco era stato trasferito all'ospedale San Gerardo di Monza a causa di una crisi respiratoria dovuta alla polmonite in atto ed era stato intubato. Le sue condizioni sembravano essere migliorate poi però un repentino peggioramento e il decesso che ha lasciato un enorme vuoto in tutta la comunità pastorale e in città. 

"Don Franco Carnevali ci ha lasciato. Se l’è portato via questo virus cieco e crudele, che ci ha impedito anche di accompagnarlo nei suoi ultimi giorni di sofferenza e che ci impedisce di piangerlo e salutarlo insieme" si legge in un messaggio rivolto al sacerdote dalla comunità di Azione Cattolica Legnano, il comune originario del sacerdote.

"Ho appena saputo della tua morte e sto ancora facendo fatica a contenere le lacrime. La bellezza dei ricordi invade in modo tumultuoso il cervello, tanta amicizia condivisa che rivivo in molti momenti indimenticabili e soprattutto quel fiume di gratitudine che ti dobbiamo in centinaia per averci aiutato a crescere" si legge nella lettera aperta pubblicata sul sito di Azione Cattolica Milano a firma della Presidente della sezione Ambrosiana Silvia Landra.

"Sono tanti i contesti e le comunità che ti hanno conosciuto e apprezzato e che ora ti piangono. Uno di questi è l’Azione Cattolica ambrosiana, alla quale ti sei dedicato anima e corpo, come facevi in tutte le cose: per due trienni assistente del Settore Giovani (dal 1992 al 1998, quando io ho avuto la fortuna di essere vicepresidente giovani con te, con Mario e con Francesco) e poi assistente adulti e unitario, per un periodo anche dell’ACR. E’ indescrivibile la passione che ci hai messo nell’evento di Leccogiovani 92, perché l’AC della Diocesi si trovava per tre giorni a convegno proprio nella terra dove tu per molti anni eri stato coadiutore".

E ancora "Conoscevi tutti, ci spronavi davanti ad ogni difficoltà, tiravi fuori sempre il meglio di noi. Un lavoro indefesso per sostenere la Pastorale Giovanile della diocesi, centinaia di frequentatissime scuole per educatori e responsabili, i lavori del Sinodo quarantasettesimo sulle tante tematiche su cui eravamo in prima linea: la risposta giovane sempre pronta ai fatti del nostro tempo, tante discussioni fino a notte fonda sul volto della Chiesa del Concilio".

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