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Da oggi al 15 gennaio Lombardia in zona arancione, cosa si può fare e cosa no

Spostamenti concessi solo nel comune e locali aperti solo da asporto. Le regole da oggi

Da oggi, 11 gennaio, lunedì mattina, la Lombardia è in zona arancione. L'ultimo report dell'istituto superiore di sanità, infatti, ha certificato un indice di contagio Rt di 1.27, con una forchetta tra 1.24 e 1.30, e per la regione è scattata in automatico la fascia di rischio arancione, la stessa che ha caratterizzato tutta Italia per l'ultimo weekend

Divieti e restrizioni per gli spostamenti e per gli esercizi pubblici diventano quindi più stringenti, con il governatore Attilio Fontana che proprio per scongiurare una crisi economica ancora più grave ha chiesto con una lettera al governo - firmata anche dai presidenti delle altre regioni arancioni - immediati ristori e rassicurazioni sui fondi a disposizione. La Lombardia resterà in zona arancione fino al prossimo 15 gennaio, quando arriverà il nuovo decreto del governo. E da quel giorno, per ammissione dello stesso Fontana, il rischio di passare in zona rossa è quanto mai concreto.

"Siamo vicini alla zona rossa", l'allarme di Fontana

Cosa si può fare in zone arancione (le faq)

Spostamenti

Da oggi e fino al 15 gennaio, quindi, in Lombardia i cittadini potranno muoversi soltanto all'interno del proprio comune. Rimane valido il coprifuoco dalle 22 alle 5 e resta il divieto di valicare i confini regionali. 

Gli spostamenti verso altri comuni non saranno consentiti per fare visita a parenti o amici, come accadute durante le vacanze natalizie, mentre rimane la deroga che consente di spostarsi dai comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti per una distanza non superiore a 30 km, ma senza la possibilità di raggiungere i capoluoghi di provincia.

Possibile, inoltre, uscire per "raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti". 

Quando serve l'autocertificazione in zona arancione

Nella zona arancione l'autocertificazione serve per spostarsi nelle ore del coprifuoco, dalle 22 alle 5, o fuori dal proprio comune e dalla propria regione, spostamenti che però sono concessi soltanto per ragioni di lavoro, salute o necessità e urgenza. 

In caso di controllo in stazioni, aeroporti e strade bisognerà compilare l’autocertificazione - scaricabile qui in pdf - su cui il firmatario deve dichiarare che il proprio spostamento è determinato da:

  • esigenze di lavoro; 
  • motivi di salute;
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

Sul modulo vanno indicati il domicilio e il numero di telefono, inoltre occorre dichiarare di non essere sottoposti alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al Covid-19, fatti salvi gli spostamenti disposti dalle autorità sanitarie. Cosa rischia chi non è in regola? Una multa da 400 a mille euro, come previsto dal decreto.

Negozi, ristoranti e centri commerciali

Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono effettuare solo servizi d'asporto - fino alle 22 - e a domicilio, senza limiti di orario. Permane, di conseguenza, anche il divieto di consumare cibo e bevande nella adiacenze dei locali. A poter aprire in area arancione sono invece i negozi di tutti i tipi, compresi i centri di estetica e i centri commerciali, che però saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi.

All'interno dei negozi deve essere assicurata la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Gli ingressi devono essere dilazionati in modo che non si creino assembramenti all'interno dei locali e non si deve rimanere nei negozi più del tempo necessario per l'acquisto di beni. 

Trasporti, sport, scuola e cultura

Invariata con la zona arancione la situazione dei trasporti pubblici, sui quali permane il limite di capienza del 50%. Stessa cosa per l'ambito sportivo e culturale: rimangono chiusi teatri, cinema, piscine e palestre.

È invece possibile fare sport all'aria aperta e in solitaria, ma senza uscire dai confini comunali. Le scuole superiori in Lombardia restano chiuse fino al 25 gennaio, con la didattica a distanza al 100%.

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