rotate-mobile
Coronavirus

"Sciopero delle rette se non riaprite come prima le Rsa": la minaccia dei familiari

Orsan (Open Rsa Now) chiede l'incontro con i vertici delle strutture e il ritorno alla normalità

"Vogliamo incontrare i vertici delle Rsa per lavorare a reali riaperture. Altrimenti siamo pronti anche a non pagare la retta di aprile e, se necessario, anche quella di maggio e di giugno. Fino a quando le strutture non capiranno che i nostri familiari sono loro clienti e non detenuti in attesa di un giudizio che, peraltro, non arriva mai, noi siamo pronti a proseguire nella nostra protesta". 

A parlare è Dario Francolino, monzese e fondatore di Orsan (Open Rsa now) sodalizio partito dalla Brianza e arrivato in tutta Italia che fin dal primo lockdonw è sceso in campo per permettere l'incontro, naturalmente in sicurezza, tra gli ospiti delle Rsa e i loro familiari. Dal 10 marzo, come previsto dall'emendamento presentato da Italia Viva su continua sollecitazione dell'associazione monzese Salvagente Italia presieduta da Mirko Damasco, i parenti dei degenti e degli ospiti delle residenze sanitarie potranno accedere se avranno completato il ciclo vaccinale primario + guarigione (con tampone negativo); completato il ciclo vaccinale primario + dose booster (senza la necessità del tampone). La visita non potrà durare meno di 45 minuti. Ma con la fine dello stato d'emergenza annunciata ieri dal premier Mario Draghi  il sodalizio chiede un ritorno al passato, con la possibilità per gli ospiti anche di uscite con i loro cari. Francolino chiede che si ritorni alla normalità e che la festa del papà il prossimo 19 marzo sia, per i tanti anziani ospitati nelle Rsa, la festa della liberazione. 

"A tutti i familiari degli ospiti delle Rsa, Rsd e tutte le comunità oggi blindate ma che dal prossimo mese di marzo e a maggior ragione dopo la conclusione dello Stato di Emergenza dovranno ripristinare totalmente le visite ai nostri cari - prosegue -.  E’ arrivato il momento di unire si nuovo le nostre forze e lavorare come fossimo una persona sola. Tutti. Dobbiamo contarci e come piccoli pezzi di Lego costruire il percorso di riapertura richiamando alle loro responsabilità i vertici delle RSA italiane, i direttori generali e quelli sanitari. Il momento lo aspettiamo da due anni, il coraggio vero forse ci è sempre mancato ma ora dobbiamo fare un’azione imponente, massiccia, unica e coraggiosa e fornire qui su questa pagina la prova di averlo fatto".

E se l'ascolto non ci fosse Francolino invita allo sciopero delle rette. Il monzese da due anni si sta impegnando in questa battaglia di riapertura delle strutture. "Ad aprile 2020 con un impegno forsennato di 3 settimane abbiamo fatto riaprire le Rsa - ricorda -. Il 9 maggio in occasione della festa della mamma. Adesso prendiamoci come obiettivo il 19 marzo, la festa del Papà che sia momento di gioia per tutti i nostri cari. Le Rsa italiane fatturano oltre 12 miliardi l’anno. Se si saltano due mesi di retta, riescono a sopravvivere. Poi dipenderà da loro".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Sciopero delle rette se non riaprite come prima le Rsa": la minaccia dei familiari

MonzaToday è in caricamento