Cos'è il lasciapassare per uscire dalla Lombardia e spostarsi tra regioni
Il pass allo studio potrebbe funzionare come il passaporto vaccinale europeo: e darebbe la possibilità di spostarsi anche tra regioni non gialle
Con gradualità, dal 26 aprile, si potrà lentamente uscire dal proprio comune e, all'occorrenza, anche dalla Lombardia. Sarà un percorso a step quello delineato dal presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa venerdì 16 aprile. Il premier ha parlato di un "rischio ragionato" che si fonda, oltre che sui dati epidemiologici in miglioramento,"sull'idea che i comportamenti alla base dei protocolli di riapertura siano rispettati". Il piano prevede il ritorno delle zone gialle che però saranno diverse da come le abbiamo conosciute: ci sarà la possibilità di svolgere le attività sportive e di ristorazione, anche di sera, ma solo all'aperto.
Cosa riapre dal 26 aprile
E sul modello del green pass vaccinale europeo - che tuttavia lascia molti dubbi alle istituzioni - l'Italia potrebbe dotarsi di un lasciapassare interno per le regioni. Si seguirebbero, dunque, senza limitazioni concerti, spettacoli dal vivo o eventi sportivi.
Le condizioni di rilascio del documento dovrebbe essere tre:
- Vaccino anti-covid (non è ancora chiaro se già dalla prima dose per i sieri con la doppia somministrazione)
- Tampone negativo recente (si parla delle 24 ore antecedenti allo spostamento)
- Comprovata guarigione dal coronavirus
Chi ottiene il pass, secondo quanto si sta studiando, avrà la possibilità di spostarsi liberamente sul territorio nazionale, anche nelle regioni non gialle; e accedere a determinati eventi (culturali, sportivi) riservati ai soggetti che soddisfano i criteri. Al momento non si sa ancora quando, nei fatti, arriverà il pass, chi sarà a rilasciarlo e ogni quanto sarà aggiornato.