112 pazienti covid al San Gerardo: +25 rispetto a settimana scorsa
Aumentano i pazienti ricoverati. Colpa anche della variante Omicron
Sono 112 i pazienti covid ricoverati al San Gerardo di Monza, 25 in più rispetto a una settimana fa. Puntuale il bollettino settimanale che arriva dal nosocomio di via Pergolesi.
Ad oggi, lunedì 3 gennaio, sono 112 i posti letto occupati da pazienti covid: 70 in malattie infettive, 12 in pneumologia,11 in terapia intensiva, 8 in terapia intensiva respiratoria, e 11 negli altri reparti. I pazienti hanno un'età media di 69 anni; 6 le persone contagiate che negli ultimi sette giorni sono morte al San Gerardo.
Nella settimana dal 27 dicembre a domenica 2 gennaio sono stati 1.630 i pazienti che si sono rivolti al pronto soccorso del nosocomio monzese, di cui 274 con sintomatologia covid. 53 sono stati ricoverate.
“Il numero dei pazienti ricoverati è in progressivo aumento e questo risente della diffusione e dell’alta contagiosità della variante Omicron che sta determinando in Lombardia e in tutta Italia un’impennata esponenziale di casi - spiega il professor Paolo Bonfanti, responsabile dell'Unità di malattie infettive del San Gerardo -. Fortunatamente la maggior parte di questi non richiede ospedalizzazione ma è chiaro che su numeri molto elevati, come quelli attuali, vi è un impatto anche sulle strutture sanitarie".
Quello che i medici osservano in reparto è una sorta di doppia epidemia: una differenza tra i pazienti che si sono vaccinati, e coloro che non si sono vaccinati. "Le persone non vaccinate, anche giovani, ricalcano la situazione delle precedenti ondate - prosegue il professor Bonfanti -. Con quadri gravi ed età media intorno ai 60 anni. Poi vi è l’epidemia che interessa i vaccinati, che raramente hanno già fatto la terza dose e che interessa pazienti più anziani con diverse co-morbidità e con età media sopra i settant’anni. Sta salendo anche il numero dei vaccinati risultati positivi al test, ricoverati per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva. È l’effetto dell’alta diffusione della variante Omicron nella popolazione”.