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Coronavirus

Sono 202 i primi atti di sospensione inviati agli operatori sanitari no vax tra Monza, Brianza e Lecco

I dati, forniti da Ats Brianza, sono in costante aggiornamento. Adesso saranno gli Ordini e i datori di lavoro a dover eseguire i provvedimenti

A lunedì  2 agosto sono 202 gli operatori sanitari residenti in provincia  di Monza, Brianza e Lecco a cui Ats Brianza ha inviato l’atto di accertamento per mancato obbligo  vaccinale. Un numero parziale, che si aggiorna quotidianamente, e che fornisce il quadro della risposta di medici, infermieri, ostetriche e tecnici di laboratorio a quanto previsto dal legislatore.

Questi primi 202 sono operatori sanitari che non avevano risposto né alla prima né alla seconda lettera di sollecito per la vaccinazione inviata da Ats Brianza, e che comunque non risultavano ancora nell’elenco vaccinazioni.

L’atto è stato inviato all’operatore sanitario e all’Ordine professionale di appartenenza. Una copia separata è stata, invece, inviata al datore di lavoro.

Come ci riferiscono da Ats spetterà poi all’Ordine e al datore di lavoro intervenire come previsto dal Governo. “Se il professionista sanitario non risulta vaccinato - precisano - l’Ordine lo dovrà sospendere. Il datore di lavoro dovrà invece assicurarsi di potergli cambiare mansione affidandogliene una dove non c’è il rischio contagio. Se ciò non fosse possibile il datore di lavoro può sospendere il dipendente senza retribuzione”.

I numeri, naturalmente, vanno presi con le pinze. Infatti questi primi 202 sono i sanitari residenti nelle province di Monza Brianza e Lecco  che non risultano ancora nell'elenco vaccinazione. Il numero comprende medici, infermieri, ostetriche e tecnici sanitari che risiedono nel lecchese e in Brianza, ma che potrebbero anche lavorare in strutture fuori provincia. Tra questi 202 non vaccinati non ci sono gli operatori che lavorano a Monza o in Brianza, ma che risiedono fuori provincia.

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