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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Il covid rallenta: al San Gerardo ricoverati 33 pazienti positivi, solo 1 in terapia intensiva

Mentre il numero dei contagi resta sempre molto alto

All'ospedale San Gerardo continua a diminuire il numero di pazienti covid. Ad oggi, lunedì 7 marzo, sono 33 i pazienti covid ricoverati nel nosocomio di via Pergolesi, con un'età media di 71 anni. Sette giorni fa erano 48. Cala la pressione sia sulle terapie intensive (solo 1 è ricoverato), ma anche sugli altri reparti. Sono 25 i pazienti covid in malattie infettive, 2 in pneumologia, e 5 in terapia intensiva respiratoria.  

Nell'ultima settimana sono stati 1.649 i pazienti che si sono rivolti al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo, di cui 117 con sintomi covid (di cui 10 sono stati ricoverati). Negli ultimi sette giorni sono 8 i pazienti covid che sono morti al San Gerardo. 

“Il numero dei pazienti ricoverati è in continua riduzione: attualmente in ospedale vi sono 33 pazienti  positivi con una media di ingressi di circa 10 nuovi pazienti la settimana, numeri quindi molto bassi - spiega il professor Paolo Bonfanti, responsabile dell'Unità di Malattie Infettive -. Questo dato sembrerebbe, a prima vista, contrastare con il dato epidemiologico nazionale e anche locale che rileva ancora 250 nuovi casi settimanali per 100.000 abitanti che è un tasso in riduzione ma sempre molto alto" .

Il primario perché, malgrado il numero dei contagi sia sempre elevato, l'ospedalizzazione sta diminuendo. "Una possibile interpretazione di questa discordanza sta nella osservazione di due  fatti: da una parte è in progressivo aumento la percentuale di persone che si è sottoposta alla terza dose di vaccino, circa l’80% delle persone sopra i 60 anni in Lombardia - spiega -.  È noto ormai che la terza dose ha un alto valore di protezione sul rischio di ospedalizzazione e di sviluppo di  forme gravi. Il secondo aspetto che spiega il calo dei ricoveri è il fatto che molti dei nuovi  casi di infezione interessano bambini e giovani sotto i 20 anni: fasce di età in cui rischio di  sviluppare malattia grave non è nullo - motivo per cui è importante che si vaccinino - ma più  basso rispetto agli adulti”.

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